«E alla fine è accaduto quanto si temeva». Negli ambienti delle intelligence europee l’attentato di Londra contro i musulmani era...
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Al momento non esistono conferme che il terrorista di Londra possa aver avuto contatti con gruppi terroristici, anzi, si tratterebbe di un soggetto che avrebbe agito da solo per insofferenza verso l’ondata di attentati che negli ultimi mesi sta travolgendo il Regno Unito.
I suprematisti. Negli Usa e in Canada il gruppo dei «Suprematisti bianchi» è tristemente noto e negli ultimi anni ha già fatto scorrere una lunga striscia di sangue. L’ultimo episodio risale a fine maggio a Portland dove due uomini sono stati uccisi da un militante dei «suprematisti» per aver difeso dagli insulti una ragazza di colore e un’altra musulmana. Numerosi gli omicidi e le stragi rivendicate dal gruppo, tra questi pure il massacro di Charleston da parte di un 21enne suprematista. Una sparatoria di massa avvenuta in una chiesa gospel frequentata da persone di colore che causò l’uccisione di nove persone. Quello dei suprematisti è un fenomeno che agisce in nome di una supposta superiorità razziale. Il livello di guardia negli Usa è ancora più alto da quando alla Casa Bianca si è insediato Donald Trump sostenuto da molti dei gruppi che, secondo diverse gradualità, si richiamano al movimento suprematista. Solo nell’ultimo periodo, si sono registrati numerosi atti di fanatismo in tutto il territorio nordamericano, profanazione di tombe e oltre cento allarmi-bomba in centri di cultura ebraica nei primi mesi dell’anno. Ora tra gli obiettivi degli estremisti ci sono anche i musulmani.
Londra, van sulla folla: i feriti a terra
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Il Mattino