«Ho visto un uomo con due coltelli assalire una persona in divisa e poi una terza persona in borghese gli ha sparato. È stata un’esperienza allucinante»...
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«Dopo aver effettuato il giro con la guida e ammirate le bellezze del palazzo, ci siamo congedati dalla delegazione inglese che ci ospita e siamo usciti fuori dal Parlamento. Eravamo fermi sul marciapiede in strada aspettando il bus per tornare in hotel - racconta il maestro delle Fiamme Azzurre e allenatore di Clemente Russo, Giuseppe Foglia, che è poi rimasto chiuso nella sede del Parlamento a lungo con tutte le persone della comitiva azzurra - all’improvviso abbiamo sentito le grida di persone spaventate che scappavano, poi il rumore, il crash di un’auto che non si è fermata davanti a un ostacolo e si è schiantata su di un palo».
«Mentre ci siamo resi conto di cosa fosse successo, c’era anche del fumo, abbiamo visto un uomo con una tuta scura con due coltelli in mano che ha aggredito una persona in divisa - spiega Vincenzo Mangiacapre - credo fosse della sorveglianza inglese che era all’ingresso di Westminster, il quale con le poche forze rimastegli dopo aver subito vari fendenti ha cercato di allontanarsi. Noi siamo rimasti esterrefatti, come pietrificati, l’uomo con il coltello si è poi diretto verso di noi, eravamo a meno di dieci metri, ma nel frattempo è sopraggiunto un agente della polizia in borghese che gli ha intimato l’alt e poi gli ha sparato, uccidendolo davanti ai nostri occhi. Una scena raccapricciante».
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Il Mattino