Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è attesa nel pomeriggio di oggi a Napoli (alle 16,30) presso il complesso monumentale di Santa Maria La Nova. Il tema che la...
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Una designazione al palo ormai dal 3 aprile scorso, quando l'ex commissario Joseph Polimeni ha dato le dimissioni. Per ora, tuttavia, non trapela nulla. Ogni seduta del Consiglio dei ministri potrebbe essere quella buona. Quel che è certo è che il presidente Vincenzo De Luca e il suo entourage attendono che si concretizzi il doppio incarico (governatore-commissario) in virtù del comma 395 dell'ultima legge di Bilancio con il quale è stata superata l'incompatibilità precedentemente prevista dalla legge n. 190 del 2014. Grazie ad alcune modifiche alla norma volute dal Ministero della Salute, vi saranno verifiche con cadenza semestrale sull'equilibrio di bilancio sia sui Lea. I tempi, per procedere alla nomina del nuovo commissario e per sciogliere le risorse su De Luca, dovrebbero essere maturi.
L'attività della struttura commissariale è paralizzata da settimane: fermi decine di decreti attuativi del Piano ospedaliero da firmare che intersecano tutto il programma per il decollo dell'Ospedale del mare (la cui definitiva apertura è già slittata a fine anno) e per la ridestinazione e il rilancio di una mezza dozzina di presidi della Asl Napoli 1 ad esso legali a doppio filo. Da definire c'è anche la questione dei tetti di spesa dei privati dopo l'interlocutoria pronuncia del Tar di inizio aprile che ha di fatto avallato l'ultimo decreto varato dall'ex commissario Joseph Polimeni che disponeva l'avvio del disaccreditamento delle strutture per chi non avesse firmato i contratti con le Asl.
Intanto il sub commissario Claudio D'Amario ha le mani legate e non può decretare nulla: il manager si fa sentire con note e circolari inviate ai direttori generali. Come quella firmata due giorni fa riguardo al recupero dei ritardi delle Asl nel reclutamento del personale (su 2.800 unità autorizzate sono stati assunti solo 870 operatori) e alla accelerazione della immissione in servizio dei camici bianchi. D'Amario batte sul tasto delle ripristino del ricorso a «regolari procedure concorsuali piuttosto che a forme alternative di reclutamento che devono rivestire carattere di eccezionalità». Inoltre occorre attingere a graduatorie attive anche in altre aziende per velocizzare le procedure. Anche nel caso non vi siano figure specifiche da reclutare i concorsi possono essere espletati su area vasta consorziando varie aziende e comunque dando la precedenza alla mobilità che per legge, segue una corsia preferenziale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino