Lorenzo Orsetti, l'ultimo messaggio del combattente italiano ucciso dall'Isis: «Muoio per ciò che ritengo giusto»

Lorenzo Orsetti, l'ultimo messaggio del combattente italiano ucciso dall'Isis: «Muoio per ciò che ritengo giusto»
Lorenzo Orsetti, il 33enne italiano ucciso dall'Isis in un contrattacco in Siria, era consapevole dei rischi a cui andava incontro dopo aver abbracciato la causa dei...

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Lorenzo Orsetti, il 33enne italiano ucciso dall'Isis in un contrattacco in Siria, era consapevole dei rischi a cui andava incontro dopo aver abbracciato la causa dei guerriglieri curdi che, in diverse zone del paese, hanno costituito l'unica, reale opposizione ai gruppi jihadisti. Anche per questo, 'Orso' aveva preparato un messaggio da diffondere al mondo nel caso in cui fosse caduto in battaglia. Le parole di Lorenzo, dopo la sua uccisione, sono state diffuse dall'YPG, la milizia curda che da anni combatte lo Stato islamico nel paese attanagliato da una sanguinosa guerra scoppiata nel 2011.


Chi era Lorenzo Orsetti, italiano ucciso dall'Isis: combatteva per i curdi​



«Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà» - si legge nel testo che Lorenzo Orsetti aveva preparato, una sorta di manifesto di battaglia - «Quindi, nonostante la mia prematura dipartita, la mia vita resta un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato col sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi, un giorno (se non l'avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo».



Il messaggio di Lorenzo Orsetti diventa poi un vero e proprio appello: «Solo sconfiggendo l'individualismo e l'egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai, nemmeno per un attimo. Anche quanto tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l'uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che serve la vostra luce. E ricordate sempre che "ogni tempesta comincia con una singola goccia". Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero che farete tesoro di queste parole». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino