Un atto d'amore e una scelta di vita coraggiosa. Decisioni che il destino ti impone di prendere senza lasciarti molte vie d’uscita. Perché quando in gioco c’è la salute...
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In questi giorni è in un letto d’ospedale, nel reparto di terapia intensiva del centro specializzato di Borgo Trento a Verona, eccellenza nel settore con quasi 2 mila trapianti all’attivo. Si è sottoposto ad intervento delicato: ha donato un rene a sua nipote, una ragazza di 28 anni figlia del fratello Giancarlo. In famiglia, dopo un anno di esami, accertamenti, analisi e mappature, è risultato essere l’unico compatibile alla donazione. Non ha esitato un attimo e ha deciso di regalare alla ragazza un futuro libero dalla dialisi.
Un iter lungo, pieno di ostacoli e di insidie, anche legali. Per donare un organo c’è bisogno di un’autorizzazione da parte di un giudice. Il donatore e il ricevente devono essere valutati dall’autorità giudiziaria competente che, secondo la legge italiana, si pone a tutela del donatore. Un caso questo anche particolare: la donazione è avvenuta tra zio e nipote, consanguinei certamente, ma non diretti.
L'intervento è riuscito, dice la moglie, l'ex sindaco di Corigliano d'Otranto Ada Fiore, che è accanto a lui. L’operazione è durata una mattinata intera. Prima l’espianto dell’organo e, subito dopo, il trapianto nella ragazza. Tutto è avvenuto contestualmente e i medici sono fiduciosi. La famiglia ha tenuto la notizia riservata, ma ad intervento riuscito, l’amico fraterno Luigino Sergio, ex sindaco di Martignano, ha voluto rendere pubblico un gesto «degno - dice - di essere divulgato» pubblicando la notizia su Facebook.
E così sul web s’è scatatenata la corsa a complimentarsi con l’ex presidente per il gesto che ha commosso amici e conoscenti. Sono seguiti commenti e attestazioni di stima, parole d’affetto e commosse. Per Ria il rientro a casa la prossima settimana. Per la ragazza ci vorrà ancora un po’ di tempo. Ma ormai sono, indissolubilmente, una cosa sola. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino