Lsu nelle scuole: i sindacati confederali contro le norme per internalizzarli

Lsu nelle scuole: i sindacati confederali contro le norme per internalizzarli
«Le speranze di tanti lavoratori napoletani, impegnati da circa 20 anni nell'appalto di pulizie delle scuole, di ottenere un posto di lavoro stabile a tempo pieno non...

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«Le speranze di tanti lavoratori napoletani, impegnati da circa 20 anni nell'appalto di pulizie delle scuole, di ottenere un posto di lavoro stabile a tempo pieno non saranno realizzate»: lo sostengono lecsegreterie territoriali di Filcams CGIL Fisascat CISL e Uiltrasporti UIL che in un comunicato congiunto spiegano: «Con la pubblicazione del decreto ministeriale il processo di internalizzazione parte ufficialmente. Non risolve i problemi,  li aggrava.  I lavoratori che non posseggono i requisiti (del titolo di studio, della anzianità di servizio ed hanno carichi pendenti) dopo lunghi anni di lavoro rimangono senza salario e certezza occupazionale».


Non solo. Secondo i sindacati: «Una parte considerevole di lavoratori che posseggono i requisiti, saranno assunti con contratto a part-time a 18 ore settimanali, peggiorando così la condizione sociale e la tenuta salariale. A Napoli i lavoratori impegnati nell'appalto sono 2.492. Il decreto prevede che ci sono 1.392 Ata accantonati, di questi il numero minimo da assumere con contratto a tempo pieno ne sono 479, mentre il numero massimo da assumere a part-time a 18 ore ne sono 1.826. Con questa modalità avremo lavoratori, prevalentemente ultracinquantenni, licenziati e senza salario ed altri con una forte riduzione del salario. In questo modo le buone intenzioni del governo generano macelleria sociale ed impoverimento dei lavoratori»

Le segreterie territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil, poi, considerando la decisione del Miur di slittare le assunzioni in ruolo dal  prossimo 1 marzo 2020, ritengono necessario utilizzare questo tempo per individuare soluzioni per garantire lavoro e reddito per tutti.

Per cui è necessario ottenere un tavolo di confronto presso la presidenza del Consiglio per individuare tutte le soluzioni necessarie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino