«Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'Italia. Oggi ho accettato la mia candidatura a Premier per il Movimento 5 Stelle». Lo scrive su Facebook Luigi di...
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Il 31enne campano ha aderito al Movimento 10 anni fa, come racconta su Facebook. Il post si chiude con una citazione di Gandhi: «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci».
Luigi Di Maio è impegnato in questi giorni nella campagna elettorale siciliana, a supporto del candidato M5S Giancarlo Cancelleri. Il 22 settembre inizia a Rimini la festa nazionale del Movimento, dove saranno annunciati i risultati delle primarie online.
C'è tempo fino a lunedì 18 settembre per presentare le candidature. Proprio ieri dal blog di Beppe Grillo sono state rese note le regole per le candidature, che hanno scatenato dei malumori all'interno del Movimento. Sia per l'investitura a capo del Movimento che avrà il candidato premier, sia per la decisione di rendere candidabili anche gli indagati. Fra cui anche lo stesso Di Maio, indagato per diffamazione.
Una scelta discutibile, secondo Riccardo Nuti, sospeso dal M5s per l'affaire firme false a Palermo: «Nuti indagato?, sospeso. Altri parlamentari M5S indagati? Non sospesi. Raggi indagata? Non sospesa. Di Maio indagato? Non sospeso e candidato premier» - ha scritto, sempre su Facebook, il deputato siciliano attualmente iscritto al gruppo misto.
«Come tanti di voi - scrive di Maio - ho iniziato questo percorso 10 anni fa, l'8 settembre del 2007 con un banchetto. Ed è dal banchetto dei nostri attivisti siciliani, di Caltanissetta che voglio parlarvi oggi. All'inizio non volevamo neanche entrare nelle istituzioni, pensavamo che bastasse proporre alla politica progetti validi per essere ascoltati. Ma ci hanno ignorati. Per questo abbiamo deciso di entrare nelle istituzioni dall'opposizione per far conoscere al Paese il loro indegno modo di gestire la cosa pubblica. E hanno passato il tempo a deriderci. Quando il Movimento 5 Stelle è diventato la prima forza politica del Paese - aggiunge ancora il vicepresidente della Camera -, hanno avuto paura e hanno iniziato a combatterci con tutto il potere mediatico e politico che avevano a disposizione. Siamo ancora qui, più forti di prima. E ora dobbiamo completare l'opera: andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'italia».
«Io resto della mia idea.
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Il Mattino