Numero di telefono, patente, codice fiscale e password di Davide Casaleggio sono finiti online. Sul sito del Movimento 5 Stelle che nella notte sembra essere stato violato....
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«Scusate per il ritardo, ecco i mandanti. Lunga vita a Rousseau», ha scritto rogue0 su Twitter. A fianco del testo, il link di una pagina del sito del Movimento in cui si riporta la notizia dell'individuazione, da parte della polizia postale, di Evariste GalOis: lo studente padovano di matematica 26enne che il 2 agosto scorso ha violato la piattaforma, per poi segnalare ai gestori le falle critiche nella sicurezza.
«Preso l'hacker di Rousseau, ora tocca ai mandanti», si legge. Rogue0 ha risposto così: «Siamo riusciti a individuare i mandanti di questa infida operazione di spy-hacking massonico messa in piedi da un'organizzazione criminale» e pubblicato i dati dell'ideatore di Rousseau, Davide Casaleggio in persona. La pagina, non più accessibile tramite il sito, dove probabilmente è stata oscurata. Ma è conservata su Internet Archive, conosciuto anche con il nome di way back machine: la macchina del tempo della Rete.
Nelle scorse ore la scelta del Movimento di perseguire Evariste GalOis ha sollevato le proteste della comunità hacker italiana che ha lanciato una petizione in sostegno del giovane: «Crediamo che Evariste abbia agito in maniera etica e responsabile, limitandosi a segnalare ai gestori del sito le gravi falle di sicurezza che irresponsabilmente gli autori del sito hanno trascurato», scrivono gli esperti di sicurezza informatica. E puntualizzano che il suo operato non va confuso con quello del cracker rogue0 su cui sono in corso degli accertamenti che ha, invece, affermato pubblicamente di aver preso controllo della piattaforma ed averne estrapolato tutti i dati. E stanotte, non a caso, è tornato a farsi sentire.
«È incredibile constatare come, ancora una volta, la tanto acclamata competenza digitale della formazione politica e dei suoi componenti si trasformi nella pratica nella mancata comprensione dei più semplici concetti», commenta l'hacker Matteo Flora. Come, ad esempio, il gioire per la perquisizione della persona sbagliata, gridando vittoria contro la persona sbagliata, con una piattaforma ancora totalmente insicura. Stefano Zanero, docente d'informatica del Politecnico di Milano, aggiunge: «Denunciare i white hat. Che cosa ridicola. Mi offro pro bono come consulente tecnico di parte».
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Il Mattino