È Roberto Fico il candidato 5 Stelle alla presidenza della Camera. La notizia arriva alla vigilia dell'assemblea congiunta di deputati e senatori convocata...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Intanto i vertici pentastellati sono in attesa di conoscere il frontrunner ufficiale su cui il centrodestra vuole puntare per conquistare Palazzo Madama.
I leader del centrodestra - Salvini, Berlusconi e Meloni - al termine del vertice di Palazzo Grazioli hanno ribadito che spetta alla loro coalizione esprimere la seconda carica dello Stato. Da parte del M5S resta il veto sul forzista Paolo Romani, per via di alcune sue vecchie vicende giudiziarie.
«Vogliamo dare il via a questa legislatura - sottolineano i capigruppo 5 Stelle di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli -, per questo ci siamo confrontati e continueremo a farlo con tutte le forze politiche. Allo stesso tempo però non veniamo meno ai nostri principi, per cui non voteremo persone indagate o sotto processo. Gli italiani hanno bisogno di risposte ai loro problemi, concentriamoci su quello».
«Per noi Romani resta invotabile», dice senza mezzi termini il senatore Matteo Mantero, anche se, osserva, «il centrodestra potrebbe comunque votarselo da solo e a quel punto i nostri voti non sarebbero necessari». Se il centrodestra punta su Romani - ragiona a taccuini chiusi un altro senatore - «per noi diventa improbabile convergere su di lui, agevolando la sua elezione». E se il nome dovesse essere un altro? «A quel punto - spiega -, se c'è un nome che possiamo non ostacolare, potremmo uscire dall'Aula o votare scheda bianca». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino