Primarie M5S, i fedelissimi blindano Di Maio. Fico è sempre più isolato

Primarie M5S, i fedelissimi blindano Di Maio. Fico è sempre più isolato
La corsa di Luigi di Maio a premier per il Movimento Cinquestelle sarà in discesa: a spingerlo ci sarà in prima fila la sua Campania. A sfidarlo, per onore di firma,...

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La corsa di Luigi di Maio a premier per il Movimento Cinquestelle sarà in discesa: a spingerlo ci sarà in prima fila la sua Campania. A sfidarlo, per onore di firma, nella votazione on-line fissata per venerdì prossimo sette sconosciuti. Come previsto, il dissidente silenzioso Roberto Fico non si è candidato contro di lui. Il presidente della commissione Vigilanza Rai si è dovuto arrendere dinanzi all'evidenza: Beppe Grillo e Davide Casaleggio volevano e vogliono il politico di Pomigliano d'Arco come aspirante presidente del Consiglio.


Con Di Maio si è schierata la maggioranza del Movimento, compresi i rappresentanti grillini a Napoli e in Campania dove il malcontento era forte ma non al punto da contrastarne l'ascesa. Dopo l'ufficializzazione dei nomi sul sito di Grillo ci si chiede: che cosa succederà adesso? Converrà ai ribelli remare contro? Il comico genovese saprà accontentarli? Di sicuro Fico resta isolato e silente, al punto che qualcuno arriva a ipotizzare una sua mancata ricandidatura al Parlamento per segnare la differenza con le ambizioni di Di Maio e costruirsi un futuro (in primis, a Palazzo San Giacomo, per il dopo Luigi de Magistris).

La sensazione, interpellando il mondo degli attivisti pentastellati locali, è che i giochi fossero chiusi da molto tempo. Anzi, in tanti sul territorio sono pronti a dare una mano «a Luigi» per coronare il sogno di arrivare al governo dell'Italia. Un altro Luigi, il deputato di Torre del Greco, Gallo, era stato l'unico a contestare le nuove regole - Di Maio candidato e capo politico allo stesso tempo in maniera esplicita con un lungo post su facebook. Ieri si è nuovamente lamentato sui social lanciando un appello che però già suona di resa delle armi.

«C'è chi pensa che Beppe Grillo si può liquidare con nonchalance. Il Beppe che è stato garante di una comunità, del confronto, che è riuscito a mantenere insieme una comunità in equilibrio, con storie, trascorsi ed esperienze personali diverse e distanti. Noi nasciamo con i meetup, con il confronto sui territori, con il dibattito. È il Non Statuto, nato dal genio suo e di Gianroberto Casaleggio a tutelare la nostra voglia di riflettere, discutere e dibattere», ha sottolineato.


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