Tre giorni dopo il piano povertà, con tanto di cosiddetto «reddito universale», torna il Macron accusato di essere il presidente dei ricchi. E lo fa con una...
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Macron non è nuovo a battute verso le quali si lascia portare dal suo gusto per la discussione e la franchezza ma che regolarmente gli vengono imputate come segnali della sua natura di presidente «dei ricchi» che non riesce a celare il suo disprezzo per il disagio sociale. Il nuovo episodio è avvenuto all'Eliseo, eccezionalmente aperto al pubblico nella giornata del Patrimonio. A lungo, il presidente, si è intrattenuto con la gente, stringendo mani, prestandosi a selfie e fermandosi a parlare. Le telecamere lo hanno seguito puntualmente, anche quando a rivolgerli una domanda è stato un corpulento giovane agricoltore disoccupato: «ho 25 anni - ha detto a Macron - continuo a mandare curriculum e lettere di motivazione, non mi rispondono mai». «Lei che lavoro vorrebbe fare?» gli ha chiesto Macron. «Di base sarei agricoltore», ha risposto il giovane. Il presidente, a quel punto, gli ha suggerito di cambiare settore di attività: «se lei è disponibile e motivato, nel settore alberghiero, nei bar, e nella ristorazione, nell'edilizia, non c'è un posto in cui vado dove non mi si dica che cercano personale. Nemmeno uno! Hotel, caffè, ristoranti... Attraverso la strada e glielo trovo un lavoro! Vogliono solo gente disposta a lavorare» ha aggiunto Macron, accompagnando la frase con un gesto del braccio ad indicare i dintorni. «Personalmente non mi pone alcun problema - gli ha risposto il ragazzo - ma quando mando il curriculum non mi richiamano mai».
L'ondata di sdegno non si è fatta attendere, a guidarla soprattutto la sinistra radicale: «sono parole insopportabili - ha commentato a BFM-TV il leader comunista Ian Brossat - la famosa svolta sociale è durata tre giorni». «È un disprezzo di casta inaccettabile», gli ha fatto eco il deputato della France Insoumise di Jean-Luc Melenchon, Eric Coquerel.
Il Mattino