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«Fatela sbagliare, prendo ogni pretesto per mandarla via». Parlava così, in un audio inviato in chat alle altre maestre, la preside della scuola che ha licenziato la giovane insegnante di Torino, 'colpevole' di essere vittima di revenge porn. Un caso che aveva suscitato troppo scandalo e che aveva finito per colpire di nuovo la vittima.
Il messaggio vocale inviato dalla preside della scuola in provincia di Torino è stato fatto ascoltare oggi in tribunale, nel corso del processo a carico della dirigente scolastica.
Nel corso dell'udienza è stata ascoltata come testimone una seconda insegnante: alla luce dei suoi numerosi «non ricordo» sono stati letti dei passaggi della deposizione resa nel corso delle indagini preliminari: «Per quella storia la collega stava male, era sconvolta. Noi cercammo di consolarla, di starle vicino, manifestammo il nostro affetto con abbracci e pacche sulla spalla. La preside le consigliò di prendersi un periodo di riposo e la lasciò libera di decidere se dimettersi o meno. Era la nostra collega, dopo la riunione, a volersi dimettere: disse che non se la sentiva di guardare in faccia i genitori e i bambini».
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