Mafia Capitale, Marino: «Non parlo del premier Renzi», poi ci ripensa e si sfoga

Mafia Capitale, Marino: «Non parlo del premier Renzi», poi ci ripensa e si sfoga
Il cordone divisorio posto all’ingresso della Sala della Protomoteca raccontava meglio di qualsiasi cosa la strategia del sindaco Marino: non parlo degli affondi di Renzi, non...

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Il cordone divisorio posto all’ingresso della Sala della Protomoteca raccontava meglio di qualsiasi cosa la strategia del sindaco Marino: non parlo degli affondi di Renzi, non ci saranno gli «a margine» con le televisioni, continuerò a mantenere la consegna del silenzio, non mi scucirete nemmeno una virgola sul presidente del consiglio che vorrebbe farmi fuori. E appena sono terminati gli interventi della conferenza stampa sull’Ama, quando è scattato il momento delle domande l’ordine di scuderia è stato esplicitato dallo staff del sindaco: solo questioni inerenti ai rifiuti, grazie.




Un po’ impossibile visti i tempi che corrono in Campidoglio, ma così all’inizio è stato. Sindaco, cosa ne pensa delle critiche di Renzi? Risposta dello staff: «Non è un tema all’ordine del giorno».



Marino gelido: la prossima, grazie. Ma dopo un po’ il sindaco non ce l’ha fatta. Il cuore ha avuto la meglio sulla mente, la pancia sulla testa. E dopo aver parlato di «fase reset» e di Comune trovato nella «melma» - con un parallelo tra lui e Monti quando arrivò dopo Berlusconi - e aver ribadito che vuole «rimanere fino al 2023 perché per me non è cambiato nulla» ecco la risposta, sul fil di metafora medica, tanto attesa alle critiche di Palazzo Chigi.



Insomma, sindaco trova ingiuste le critiche del presidente del Consiglio? «Io giudico l'intervento alla fine, quando il paziente dopo la rianimazione abbraccia i familiari e torna a casa». In un attimo il cordone della sala è stato abbattuto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino