Il cordone divisorio posto all’ingresso della Sala della Protomoteca raccontava meglio di qualsiasi cosa la strategia del sindaco Marino: non parlo degli affondi di Renzi, non...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un po’ impossibile visti i tempi che corrono in Campidoglio, ma così all’inizio è stato. Sindaco, cosa ne pensa delle critiche di Renzi? Risposta dello staff: «Non è un tema all’ordine del giorno».
Marino gelido: la prossima, grazie. Ma dopo un po’ il sindaco non ce l’ha fatta. Il cuore ha avuto la meglio sulla mente, la pancia sulla testa. E dopo aver parlato di «fase reset» e di Comune trovato nella «melma» - con un parallelo tra lui e Monti quando arrivò dopo Berlusconi - e aver ribadito che vuole «rimanere fino al 2023 perché per me non è cambiato nulla» ecco la risposta, sul fil di metafora medica, tanto attesa alle critiche di Palazzo Chigi.
Insomma, sindaco trova ingiuste le critiche del presidente del Consiglio? «Io giudico l'intervento alla fine, quando il paziente dopo la rianimazione abbraccia i familiari e torna a casa». In un attimo il cordone della sala è stato abbattuto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino