La seconda ondata di arresti arriva a dieci giorni dalla fine del lavoro degli ispettori: il 15 giugno il prefetto Franco Gabrielli riceverà il risultato dell’accesso agli atti...
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Gabrielli dovrà decidere se chiedere o meno al ministero degli Interni lo scioglimento per mafia del Comune di Roma. Un fantasma che sembrava scacciato ma che ora ritorna prepotente.
Sarebbe un game over clamoroso, soprattutto a pochi mesi dal Giubileo straordinario (inizia l'otto dicembre) e con la candidatura delle Olimpiadi di Roma 2024 (l'assemblea deve votare la delibera entro questo mese) ancora in ballo. «Se dovessi decidere di proporre al ministro dell’Interno lo scioglimento dell’amministrazione di Roma Capitale - aveva detto Gabrielli ospite del Forum de Il Messaggero - sono consapevole che una parte sarà contenta e un’altra scontenta. Sarà difficile accontentare tutti».
Ora il tema ritorna e scuote il Campidoglio. In caso di scioglimento dell’amministrazione capitolina - decisione che passa, su proposta del Viminale, dal consiglio dei ministri - verrebbe nominato un commissario, che traghetterebbe Roma verso nuove elezioni, ma prima della scadenza naturale del 2018. Un’eventualità a cui Marino non ha voluto mai pensare. Ma che già da questa mattina inizia a fare il giro del Campidoglio, soprattutto alla luce degli arresti di quattro consiglieri comunali. Ora i margini di lavoro per l’assemblea capitolina si restringono sempre di più. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino