Mafia a Roma, ecco il tariffario di Buzzi

Mafia a Roma, ecco il tariffario di Buzzi
La regola del pagare, valeva per tutti. E per l'organizzazione di cui Massimo Carminati era il capo supremo, il ministro dell'economia era indubbiamente Salvatore Buzzi,...

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La regola del pagare, valeva per tutti. E per l'organizzazione di cui Massimo Carminati era il capo supremo, il ministro dell'economia era indubbiamente Salvatore Buzzi, presidente della cooperativa «29 giugno» di ex detenuti e, contemporaneamente, membro degli organismi dirigenti di altre quindici tra cooperative e società. Una rete di relazioni che col tempo ha proliferato.In media, se nel 2004 le cooperative di Buzzi fatturavano 5 milioni di euro ora, stando alle valutazioni del Ros e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, la cifra è salita a 80 milioni di euro.







NEL LIBRO NERO SPUNTA

ANCHE UNO DI LEGACOOP

Per gestire tutta la contabilità occulta, l'organizzazione appronta addirittura un «libro nero» della corruzione affidato alla segretaria di Buzzi, Nadia Cerrito che «dispone materialmente le erogazioni a favore della fondazione Nuova Italia». E il nome «libro nero» è ben pià di una battuta, come spiega la segretaria Nadia. Cerrito: «Il libro nero...» Carminati: «Mammamia...» Cerrito: «Hai visto che è nero... guaaa»; Carminati: «Quando è cosi, mi inquieta un po'».



Nel libro paga, c'è l'ad di Ama, Franco Panzironi, vicino ad Alemanno, ma anche un importante dirigente di Legacoop, Forlenza. Ognuno con una sigla di poche lettere: « Franco Panzironi, Massimo Carminati, Marco Clemenzi, Claudio Bolla, (tra i soci della cooperativa ndr) e Salvatore Forlenza (ex dirigente del Pci, ai vertici della Legacoop nazionale ndr)», elenca il gip Flavia Costantini. Le dazioni, però, non erano casuali. Al presidente di Ama, Franco Panzironi, ad esempio per un appalto da 5 milioni di euro, vengono dati soldi per il 2,5%. E quando il consigliere regionale del Pd Eugenio Patanè si fa avanti per chiedere di più la risposta di Buzzi, è chiara: «Gli ho detto noi a Panzironi (Franco Panzironi, ndr) che comandava gli avremo dato il 2,5%, 120 mila euro su 5 milioni...mo damo tutti sti soldi a questo?)». Patanè avrà 10mila euro.



IL SINDACO NON LI VUOLE?

GLIELI DO COMUNQUE

L'elenco dei pagamenti, contenuti nei decreti come nelle richieste di sequestri a nome di Buzzi, è da capogiro. Franco Panzironi, ex ad della municipalizzata Ama, oltre ai 120mila, «riceveva, per sé e per la fondazione Nuova Italia, utilità consistenti: in una costante retribuzione, di ammontare non ancora determinato, dal 2008 al 2013 e a partire da tale data pari a 15.000 euro mensili». E persino, qualche aiuto domestico, come sottolinea il gip: «Erogazioni di utilità quali la rasatura del prato di zone di sua proprietà». Per Fiscon, direttore generale di Ama, c'era «la promessa di esecuzione di attività di pulizie presso un immobile di sua appartenenza». Stipendio fisso anche per il braccio operativo in Eur Spa Carlo Pucci, dirigente speciale Carminati da l'indicazione ai suoi: «Compà fajè fa bene, dovemo fallo contento lui ma più contenti dovemo essere noi». Pucci effettivamente, dopo aver dato un appalto alle cooperative di riferimento, riceverà «la somma di 5mila euro mensili oltre la somma di 15mila euro una tantum».



MOLTI I REGALI

ANCHE NON RICHIESTI


Ma visto che i lavori da ottenere erano tanti, non solo a Roma, i regali si susseguivano. Anche non richiesti. E' il caso del sindaco di Morlupo, che accetta di dare un appalto alla cooperativa di Buzzi e Carminati «nonostante questi nulla avesse chiesto per concedere al Buzzi gli appalti pubblici richiesti, è lo stesso Buzzi a riferire a Carminati: ”Il sindaco di Morlupo l'ho messo a stipendio”». Ognuno ha il suo. Emanuela Salvatori, responsabile dell'attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano ottiene «l'assunzione della figlia, Chiara Derla»; Per Angelo Scozzafava, direttore del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della salute del Comune di Roma , «la promessa dell'assegnazione di un appartamento in una cooperativa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino