Il «peggior malato di Covid al mondo» torna a respirare da solo: contagiato nel 2020, è stato otto mesi in terapia intensiva

Il peggior malato di Covid al mondo torna a respirare da solo: contagiato nel 2020, è stato otto mesi in terapia intensiva
Andrew Watts è tornato a respirare. Ed è proprio il caso di dirlo. «Il malato Covid con la convalescenza più lunga del mondo», come l'hanno...

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Andrew Watts è tornato a respirare. Ed è proprio il caso di dirlo. «Il malato Covid con la convalescenza più lunga del mondo», come l'hanno definito i tabloid inglesi, ha abbandonato la maschera dell'ossigeno. Il 40enne inglese, contagiato a dicembre 2020, è passato attraverso cinque settimane di coma farmacologico, otto mesi complessivi di terapia intensiva e due mesi di riabilitazione in reparto. Dopo oltre 300 giorni passati nel letto, ha dovuto imparare nuovamente a camminare: «Attualmente riesco a camminare al massimo per 15 minuti», ha raccontato.

La storia di Andrew Watts

Per due volte durante la malattia le sue condizioni si sono aggravate, fino a metterne in pericolo la sopravvivenza. Il polmone sinistro era interamente collassato, mentre il destro funzionava solo per due terzi. Andrew Watts è un tassista e al momento del contagio non aveva ancora ricevuto la sua dose di vaccino. «Puoi chiuderti in una scatola ma a quel punto che senso ha vivere? Voglio che il mondo torni a com’era prima», ha detto Watts, lanciando un appello pro-vax.

«Cammino al massimo 15 minuti»

«Solo una settimana e mezzo fa, per la prima volta da quando ho lasciato l’ospedale, mi sono tolto una cannula nasale. L’ho usato per nove ore ogni notte per aiutare il mio recupero e aiutare i miei polmoni a tornare a una sorta di normalità» ha detto al sito inglese Metro.uk. «Posso camminare per 15 minuti, poi le gambe cominciano a bruciarmi», ha raccontato.

«Il mio percorso non è ancora terminato. Tornare a casa è stato il traguardo principale ma adesso comincia un nuovo viaggio; il mio prossimo traguaerdo è riuscire ad accompagnare a scuola mio figlio».

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Il Mattino