Coronavirus, nuovo studio su mamma e bebè. Fino ad ora il contagio da Covid-19 nei neonati era documentato per lo più dopo la nascita. Adesso le prove della...
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Coronavirus, Oms: «Pochi focolai tra i bambini nelle scuole: ecco come riaprire in sicurezza»
Il team di Daniele De Luca dell'Antoine Béclère Hospital, Paris Saclay University Hospitals (Francia) descrive un caso che suggerisce la possibilità di una trasmissione transplacentare di Sars-CoV-2. Protagonista una donna incinta di vent'anni, ricoverata in ospedale con febbre e tosse violenta. Gli esami del sangue e i tamponi rinofaringei e vaginali hanno confermato la presenza del virus. I tamponi nasofaringei e rettali raccolti dal bambino un'ora dopo il parto con taglio cesareo, e poi di nuovo dopo 3 e 18 giorni, sono risultati positivi. Anche il sangue neonato e il lavaggio broncoalveolare sono risultati positivi. Gli autori hanno osservato che il bambino presentava sintomi neurologici associati all'infezione, simili a quelli riportati nei pazienti adulti. Le analisi di neuroimaging hanno indicato una lesione della sostanza bianca, che gli autori ipotizzano possa essere causata dall'infiammazione vascolare indotta dall'infezione da Sars-CoV-2. Non sono state rilevate altre infezioni virali o batteriche e sono stati esclusi tutti gli altri disturbi neonatali potenzialmente responsabili di questi sintomi clinici. Sia la madre che il bambino si sono ripresi dall'infezione e sono stati successivamente dimessi dall'ospedale, fanno sapere i sanitari.
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De Luca e colleghi hanno anche misurato cariche virali più elevate nella placenta rispetto al liquido amniotico e al sangue materno, il che suggerisce che Sars-CoV-2 possa replicarsi attivamente nelle cellule della placenta e causare viremia neonatale.
Il Mattino