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Due sorelle e un figlio adolescente si sono trasferiti in un campeggio in Colorado, negli Stati Uniti, con l'obiettivo di vivere lontani da un mondo che li angosciava. Rebecca, insieme a suo figlio 14enne ed alla sorellastra Trevala avevano scelto di vivere in una terra disconnessa, che consideravano caotica e pericolosa, racconta il New York Times, coltivando i frutti che avrebbero mangiato.
Questo avveniva l'estate scorsa, ieri la scoperta dei tre corpi in decomposizione. Un medico legale ha dichiarato di aver identificato le persone morte: si tratta di Rebecca, suo figlio e la sorella Christine, quest'ultima si era avventurata tra i boschi delle Montagne Rocciose insieme ai suoi familiari, preoccupata per la loro incolumità.
Michael Barnes, il medico legale della contea di Gunnison, ha dichiarato che i membri della famiglia provenivano tutti da Colorado Springs e avevano sopravvissuto con cibo in scatola e riparati in una tenda, prima che un inverno rigido o la malnutrizione molto probabilmente li portasse alla morte.
«Pensava di proteggere suo figlio e nostra sorella, Christine, perché non voleva che fossero coinvolti in ciò che il mondo stava portando ai suoi occhi», ha detto la sorellastra di Rebecca, l'unica sopravvissuta alla vita nel campeggio, secondo cui Rebecca era terrorizzata dalla pandemia, e aveva creduto che una vita migliore li attendesse nella natura. Inizialmente, Christine Vance non aveva intenzione di andare, ma ha cambiato idea «perché pensava che se fosse stata con loro, avrebbero avuto maggiori possibilità di sopravvivere», ha detto la signora Jara.
I tre membri della famiglia avevano cercato di resistere all'inverno, ma era caduta abbondante la neve, così per riscaldarsi hanno acceso il fuoco nella loro tenda, ma non è bastato a resistere al gelido inverno per riscaldarsi, anche a causa dello scarso cibo che avevano.
Il Mattino