«Mamma uovo, la malattia spiegata a mio figlio»: il film dell'istituto Pascale

L'altruismo nella malattia. Spesso mentre il corpo sta affrontando una battaglia, si è costretti a combattere due volte, anche per arginare il dolore dei cari....

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L'altruismo nella malattia. Spesso mentre il corpo sta affrontando una battaglia, si è costretti a combattere due volte, anche per arginare il dolore dei cari. Così è nata una favola animata che aiuta gli adulti a raccontare e spiegare ai figli la malattia ematologica e oncologica e gli effetti collaterali della chemioterapia.


«Mamma uovo, la malattia spiegata a mio figlio» è un film d’animazione realizzato da Tech4Care ed ideato da Gabriella De Benedetta, Silvia D’Ovidio, Antonello Pinto dell'unità operativa di sperimentazioni cliniche dell’Istituto tumori Pascale. Il progetto è frutto del lavoro gratuito di molti volontari ed è iniziato nel 2015 con la realizzazione del libro «Mamma Uovo», seguito dalla pubblicazione della versione maschile «Papà Uovo», testi distribuiti gratuitamente nei reparti della fondazione.
 
Il libro è anche acquistabile e i proventi vanno a sostenere un progetto di lettura con la realizzazione di una piccola biblioteca per tutti i pazienti del reparto oncologico. Ora il progetto sta proseguendo con una serie di video animati che, attraverso piccoli personaggi, daranno vita alla favola accompagnando i genitori in questo difficile compito. Gli esperti, infatti, spiegano che i bambini non vanno protetti ed esclusi dalle informazioni sulla malattia, un atteggiamento questo che «non si rivela molto efficace e che può essere controproducente. I bambini comprendono che qualcosa sta accadendo, notano i cambiamenti e sentono le emozioni che circolano in casa. Per proteggere i bambini - continuano gli esperti - bisogna coinvolgerli, in modo da permettergli di dare un senso a ciò che sta succedendo. È in questo modo che si può creare uno spazio in cui il bambino può esprimere dubbi e pensieri, porre domande e partecipare. Potrà così sentire accolti i suoi bisogni e sentirsi rassicurato dagli adulti. Un clima emotivo accogliente è fondamentale quindi per raccontare in modo veritiero ma anche rassicurante». 
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Il Mattino