Il nome è di quelli accattivanti, già perché si chiama “Belladonna”. È una pianta che nasce spontaneamente anche nelle nostre campagne,...
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A salvarli è stato un loro amico, un infermiere vicino di casa che era stato chiamato dai due coniugi appena avevano cominciato a sentirsi male e ad avvertire i dolori. L’uomo ha subito consigliato il ricovero all’ospedale di Giulianova ed è stato un fatto determinante perché i due, arrivati al Pronto soccorso, sono stati sottoposti a lavanda gastrica per cui gli effetti della pianta sono stati annullati e i sintomi derivanti dall’avvelenamento sono regrediti fino a scomparire ed hanno così avuta salva la vita.
La “Belladonna” determina altri effetti collaterali che vanno dalle allucinazione alle difficoltà respiratorie, dal blocco delle vie respiratorie all’innalzamento della temperatura corporea. Può provocare spasmi e forte eccitazione. Può provocare anche scompensi cardiaci. A volte la sia usa anche nella medicina omeopatica, ma sempre sotto stretto controllo medico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino