Alcune centinaia di lavoratori stanno protestando davanti a palazzo Chigi a Roma. I manifestanti sono lavoratori socialmente utili del settore pulizie nazionale, impiegati...
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I lavoratori protestano per il taglio delle ore giornaliere da 7 a 5 con il conseguente taglio del salario, da 700 euro a circa 500. Un taglio che secondo quanto spiegato dai lavoratori, metterà in ginocchio molte famiglie.
La mobilitazione nazionale in rappresentanza dei 18.500 addetti del comparto, è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, per sollecitare la convocazione di un incontro da parte della presidenza del Consiglio dei ministri, finalizzato ad affrontare le problematiche occupazionali e di continuità dei servizi conseguenti la revoca della convenzione Consip per alcuni lotti.
Nei giorni scorsi, spiega la nota dei sindacati,«le tre sigle sindacali hanno inoltrato richiesta di incontro al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e ai titolari dei ministeri dell'Istruzione, del Lavoro e dell'Economia, Valeria Fedeli, Giorgio Poletti e Pier Carlo Padoan, sollecitando una possibile soluzione di prospettiva concernente la platea delle lavoratrici e dei lavoratori ex lsu e degli appalti storici».
«La situazione -affermano le sigle Cgil Cisl Uil- sta assumendo risvolti sociali non più sostenibili: è necessario dare seguito agli accordi quadro sottoscritti nei mesi scorsi con il governo per individuare un intervento risolutivo della vertenza che assicuri tutele occupazionali e la garanzia del reddito ai lavoratori, prevalentemente donne del mezzogiorno con famiglie monoreddito, coinvolti dai ritardi burocratici, dalle incertezze sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro e dai tagli sulle retribuzioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino