Non sarà questa la serata giusta per "ricucire" un partito "dilaniato" dalle correnti, come ha definito il Pd il suo stesso segretario. La legge di stabilità è appena giunta in...
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La minoranza del Pd ha però già pronto più o meno lo schema di sempre ma stavolta con un vantaggio in più rispetto ad altre battaglie: imbracciare, insieme a sindaci e governatori del Pd, la bandiera dell'equità sociale. Ovvero "bene abbassare le tasse ma non ai ricchi", "bene riorganizzare la spesa sanitaria ma senza far venir meno i farmaci necessari ai più indigenti". Gli argomenti sembrano poter funzionare e in grado di mettere insieme sinistra, amministratori locali del Pd e buona parte del sindacato.
Ha però un punto debole. Ovvero il discredito che godono nei cittadini le amministrazioni locali e in particolare modo quelle regionali percepite, a differenza dei comuni e anche per colpa di recenti scandali, entità amministrative molto lontane dai cittadine e vere e proprie macchine mangia-soldi utili ad una partitocrazia che sino a qualche anno fa assegnava ai gruppi consiliari cospicui fondi fuori da ogni rendicontazione.
"Mercoledì ci divertiamo", ha sostenuto ieri Renzi annunciando la riunione con i governatori prevista per domani. È probabile che un paio di notti possano portare consiglio e che domani nessun governatore mostri la voglia, un po' suicida, di farsi fare i conti in tasca da palazzo Chigi che a sindaci e governatori intende impedire anche la possibilità di aumentare tasse e ticket.
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Il Mattino