Il condono si allarga, ecco l'ultima versione del decreto: più alto il tetto e reati non punibili

Il condono si allarga: più alto il tetto e reati non punibili
Pace fiscale a maglie larghe. L'ultima versione del decreto fiscale ha prodotto un risultato decisamente più vantaggioso per i contribuenti che decideranno di emergere...

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Pace fiscale a maglie larghe. L'ultima versione del decreto fiscale ha prodotto un risultato decisamente più vantaggioso per i contribuenti che decideranno di emergere presentando una dichiarazione integrativa (ci sarà tempo fino al 31 maggio 2019) e versando il 20% delle somme emerse. Nella bozza di decreto, costruito su 26 articoli, che i tecnici hanno messo a punto figurano infatti alcuni elementi piuttosto invitanti. A cominciare dagli aspetti penali legati all'emersione.


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Ad esempio, nel testo si legge che per chi si avvarrà della pace fiscale «è esclusa la punibilità per dichiarazione infedele, omesso versamento di ritenute e omesso versamento di Iva». Di più: i tre reati elencati sono punibili anche nel caso di riciclaggio o impiego di proventi illeciti commessi fino alla fine di settembre 2019. Le norme su prevenzione antiriciclaggio e terrorismo restano invece applicabili per gli altri casi, mentre è allo studio la possibilità di escludere la punibilità della dichiarazione fraudolenta. Una eventualità che renderebbe lo scudo fiscale ancora più solido. Quanto al tetto di 100 mila euro, fortemente voluto dai pentastellati, non si deve intendere come assoluto, ma per singola imposta. Il che vuol dire che si potrà far emergere quella cifra per tutte le articolazioni del fisco italiano: Irpef, addizionali, ritenute, Irap e altre poste. Con il risultato che il tetto, di fatto, sale oltre i due milioni di euro, ben oltre il milione al quale puntava la Lega.



IL RAGGIO DI AZIONE
Anche l'Iva, tra l'altro, sarà sanabile. A questo proposito, il decreto prevede il versamento della «aliquota media risultante dal rapporto tra l'imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d'affari dichiarato, tenendo conto dell'esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali». Nei casi in cui non sarà possibile determinare l'aliquota media, si applicherà l'aliquota ordinaria del 22%. Per spingere i contribuenti ad autodenunciarsi, il governo farà salire (per chi non aderisce alla Pace fiscale) da 4 a 7 gli anni entro i quali gli 007 tributari potranno operare verifiche e contestare la fedeltà delle dichiarazioni degli italiani. «Viene spontaneo chiedersi se alla fine non è in atto una aggressione fiscale per molti travestita da pace fiscale per pochi» ha ironizzato a questo proposito l'ex viceministro dell'Economia, Enrico Zanetti. Nel testo, così come anticipato dal viceministro, Luigi Di Maio, compare la parola carcere. Palazzo Chigi minaccia la reclusione, fino a 6 anni, per chi, scegliendo di aderire, fornirà atti falsi e comunicazione di dati non veritieri.

La norma, in pratica, mira a punire i furbetti che cercheranno di utilizzare la dichiarazione integrativa per sanare proventi illeciti. Nel testo compare anche una sanatoria per le società sportive dilettantistiche che però sarebbe ancora oggetto di discussione. È confermato che potranno aderire solo i contribuenti che potranno dimostrare di aver presentato la dichiarazione, tutti gli anni, nel periodo 2013-2016. Le perdite non potranno essere scomputate dal maggiore imponibile dichiarato, così come non si potranno chiedere rimborsi, esenzioni, agevolazioni o detrazioni diverse da quelle originariamente dichiarate. La dichiarazione, si legge ancora nel testo è irrevocabile, ma sarà interdetta nel caso in cui il contribuente abbia già ricevuto «formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o inviti o di qualunque attività di accertamento amministrativo o procedimenti penali». Non si può accedere nemmeno per i redditi «prodotti in forma associata».

I CONTEGGI

Intanto l'Ordine dei commercialisti ha calcolato che la sanatoria offrirà il massimo vantaggio ai contribuenti che fanno emergere somme occultate, in aggiunta a redditi dichiarati, per almeno 75 mila euro visto che, sull'intero ammontare delle cifre portate a galla, lo sconto è del 56%, rispetto alla tassazione ordinaria. Un taglio che deriva dalla differenza tra il 46% di tassazione ordinaria sui redditi eccedenti e il 20% della flat tax sostitutiva.
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Il Mattino