Trentasei miliardi. L'importo della legge di Stabilità cresce ancora, inglobando però anche alcune voci del decreto Irpef dello scorso aprile. Ma soprattutto il governo...
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I NUOVI CONTRATTI
Si presenta consistente anche la decontribuzione dei nuovi contratti a tutele crescenti e a tempo indeterminato. Nella presentazione seguita al consiglio dei ministri è stata “cifrata” in 1,9 miliardi, più di quanto fosse stato ipotizzato nelle scorse ore. Infine vale 800 milioni a favore delle partite Iva il potenziamento dell'attuale regime fiscale dei minimi.
Non sono queste però le uniche novità di carattere fiscale. Oltre alle misure contro l'evasione fiscale, da cui l'esecutivo si attende nell'insieme 3,8 miliardi, ci sono alcuni inasprimenti a carico in particolare delle fondazioni bancarie e dei fondi pensione (con l'aumento dell'imposta sui rendimenti): in tutto 1,2 miliardi che si aggiungono ai 2,4 di maggiore tassazione sulle rendite inclusi nel decreto Irpef. Infine l'operazione Tfr in busta paga, di cui restano da chiarire gli aspetti fiscali: per chi lo vorrà i versamenti della liquidazione inizieranno ad affluire nello stipendio a partire dalla metà del prossimo anno, con una tassazione che però potrebbe risultare non favorevole.
Quanto ai possibile effetti sulla crescita, il ministro Padoan non si è sbilanciato, confermando la stima di un Pil a +0,6 per cento il prossimo anno; l'impatto dovrebbe risultare poi più significativo dal 2013. Intanto di sicuro la manovra viene accolta con soddisfazione dal mondo imprenditoriale, come ha detto il presidente di Confindustria Squinzi; nella serata di ieri poi c'è stata anche una telefonata di disgelo tra Renzi e Diego Della Valle. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino