È arrivata la sentenza per la morte di Manuel Careddu, il ragazzo di 18 anni ucciso sulle rive del Lago Omodeo l'11 settembre 2018: dopo oltre due ore in camera di...
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La sentenza della giudice Michela Capone è stata emessa dopo oltre 4 ore di camera di consiglio. Un verdetto molto articolato, che ha preso quasi quarto d'ora di lettura a cui il pubblico non ha potuto assistere perchè tutte le udienze si svolte a porte chiuse. Le attenuanti generiche sono state ritenute prevalenti, da qui lo sconto di due anni rispetto alla pena minima prevista per l'omicidio premeditato. Presenti i familiari della vittima, tra cui la madre e la nonna. I due ragazzi sono stati quindi condannati per omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere.
A nessuno dei due è stata contestata l'esecuzione materiale dell'omicidio, ma avrebbero partecipato in vario modo alla progettazione del delitto. Si è concluso così uno dei due processi per l'omicidio di Manuel Careddu. Il secondo riprende domani in Tribunale a Oristano, con rito abbreviato, per i tre maggiorenni, tutti tra i 19 e i 20 anni: Christian Fodde, fidanzato della minorenne condannata oggi, Riccardo Carta e Matteo Sanna. Sono attese le richieste del pubblico ministero.
MASSACRATO PER 300 EURO
Il ragazzo fu massacrato per 300 euro di hascisc di cui pretendeva il pagamento. Il verdetto è atteso per il primo pomeriggio. La procuratrice Anna Cau e la sostituta Grazia Manganiello hanno rinunciato alle repliche sulle arringhe della difesa, così la giudice si è subito ritirata in camera di consiglio.
L'accusa ha chiesto per entrambi i ragazzi 18 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, così come previsto quando a commettere un reato sono dei minori. Anche oggi, come nelle precedenti udienze, tutte a porte chiuse, sono presenti i parenti della vittima, tra cui la madre e la nonna.
LA MADRE: SONO POCHI
«Sono molto delusa, sedici anni sono pochi, ma almeno quelli li faranno».
«È comunque importante che sia stata accertata la nostra ricostruzione dei fatti e quella dell'accusa - commenta l'avvocato della famiglia di Manuel, Luciano Rubattu - questa sentenza certifica quanto accaduto, a dispetto delle tesi alternative proposte dalle difese. Entrambi sono stati riconosciuti responsabili dell'omicidio pluriaggravato. Siamo solo un pò delusi - conferma il legale - perché sul piano sanzionatorio ci aspettavamo almeno i diciotto anni chiesti dalla Procura. Ora aspetteremo le motivazioni per decidere come muoverci». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino