Sono 24 i corpi ritrovati finora dopo un unico naufragio avvenuto oggi nella baia turca di Edremit sul mar Egeo, a poca distanza dall'isola greca di Lesbo. Di questi, 11 sono...
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Una neonata siriana di un anno, infine, è stata trovata morta alla stazione dei bus di Adana, nel sud della Turchia, dove era giunta con la madre dopo un viaggio di oltre 100 km a piedi da Aleppo, in fuga dalla guerra.
IL BILANCIO
Sono 68.023 i migranti che hanno attraverso l'Egeo, dalle coste turche alle isole greche, dall'inizio dell'anno fino al 6 febbraio. Lo ha reso noto l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), aggiungendo che ben 366 persone hanno perso la vita durante il pericoloso viaggio.
L'INIZIATIVA
Dopo gli abitanti delle isole greche dell'Egeo anche quelli di Kilis, la città turca alla frontiera con la Siria che ospita un numero di rifugiati pari alla sua popolazione. A presentarne al comitato di Oslo la candidatura al premio Nobel per la Pace è il vice-leader del partito di governo turco Akp, Ayhan Sefer Ustun, che ha inviato una lettera in cui descrive Kilis come un modello di accoglienza per le città europee. «La politica delle porte aperte della Turchia è stata messa in atto sin dall'inizio. I nostri cittadini sono sensibili verso questo tema, come il governo. La popolazione di Kilis è di 129 mila abitanti e ospita 120 mila siriani», ha ricordato Ustun. Proprio in questi giorni la «piccola Siria» di Turchia, come viene definita dai media locali, sta vivendo una nuova emergenza, con oltre 30 mila nuovi profughi siriani ammassati oltre il confine, a pochi chilometri di distanza, in attesa di attraversarlo dopo essere fuggiti dai raid russi e dall'avanzata del regime di Bashar al Assad nella provincia di Aleppo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino