Carfagna e tanto Sud in Manovra: «Welfare, più diritti e fondi alle imprese»

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Ministro Carfagna, c'è chi giudica la manovra 2022 in chiave Sud priva di misure forti: come risponde? «Con un...

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Ministro Carfagna, c'è chi giudica la manovra 2022 in chiave Sud priva di misure forti: come risponde?


«Con un sorriso risponde Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale -. Tutte le misure da noi proposte, dai Lep alla proroga al 2022 del Credito d'imposta, dagli ulteriori 50 milioni per il Fondo complementare delle aree interne alla possibilità di spendere altri 23,5 miliardi del Fondo sviluppo coesione, sono state pienamente recepite. Anche la manovra, insomma, in linea con il lavoro già fatto per il Pnrr e il Fondo complementare, conferma che l'attenzione del governo per il Mezzogiorno resta altissima e senza precedenti».

Iniziamo allora dai Lep: quando si parte e con quali risorse?
«Dopo 20 anni, al di là delle risorse che pure sono importanti per gli asili nido e il trasporto degli alunni con disabilità, è stato affermato un principio di enorme importanza: si inizia ad attuare una disposizione costituzionale rimasta finora solo sulla carta. Finanziamo cioè per legge un'offerta di posti ai nido sotto la quale nessun Comune italiano può scendere: 33 posti ogni 100 minori tra i 3 e i 36 mesi. È una svolta attesa da milioni di bambini e di madri del Mezzogiorno. Superiamo così il principio della spesa storica e consentiamo a tutti i Comuni di avere le risorse necessarie. Parlo di 120 milioni per il 2022, di 175 milioni per il '23, di 240 milioni per il '24, di 300 milioni per il '25, di 450 milioni per il '26 e di un miliardo e cento milioni a decorrere dal 2027».

Naturalmente arrivare al 33% di posti per chi parte da zero impegnerà più tempo...
«Certo, è impensabile riuscirci in un anno ma proprio per questo abbiamo previsto un percorso graduale. Da qui al 2027 i Comuni avranno le risorse per garantire almeno il 33 per cento dei posti. E questo, vorrei sottolinearlo, sarà anche una fonte significativa di occupazione per migliaia di insegnanti e puericultrici oltre a garantire un sostegno alle madri che lavorano e a liberare tempo per chi un lavoro vorrebbe cercarlo».

E per il trasporto degli studenti con disabilità?
«Stesso ragionamento. È un tema che mi sta molto a cuore perché ne ho toccato con mano la drammaticità quando ero consigliere comunale di opposizione a Napoli. Pensi solo a quanti studenti sono rimasi a casa per l'assenza di questo servizio. Oggi grazie alla legge di Bilancio e ai soldi da noi stanziati, 360 milioni fino al 2026 e 120 milioni all'anno per gli anni successivi, consentiremo a tutti i Comuni italiani di finanziare il trasporto degli alunni con disabilità attraverso un percorso graduale di 6 anni che ha come obiettivo un livello di prestazione equiparabile a quello dell'Emilia-Romagna, il top in Italia».

Credito d'imposta prorogato ma intanto le imprese temono che sulla Decontribuzione Sud l'Ue potrebbe dire di no alla proroga strutturale della misura: esiste un opiano B?
«Sulla Decontribuzione Sud non c'è un Piano B: noi vogliamo convincere la Commissione che il nostro è un approccio di buon senso e la soluzione più efficace per aumentare la produttività, la competitività e l'occupazione nel Mezzogiorno. È peraltro sbagliato equiparare un sostegno ad un'area in cui vivono 20 milioni di persone all'aiuto di Stato concesso ad un'azienda attraverso la sospensione del Quadro temporaneo di sostegno: ne ho parlato con il sottosegretario Amendola in questi giorni e siamo impegnati a difendere questa posizione».

Perché è così importante avere stanziato ulteriori 23,5 miliardi per il Fondo sviluppo coesione, al di là ovviamente del fatto che l'80% delle risorse va al Sud?
«Perché si tratta di risorse fresche che cominceremo a programmare nelle prossime settimane. Ma soprattutto sono indispensabili per risolvere un problema di cassa e di competenza che rischiava di impedirci di finanziare anche i Contratti di sviluppo su cui stiamo lavorando. Nei prossimi giorni istituirò un gruppo di lavoro per avviare la programmazione dell'Fsc sulla falsariga dell'accordo di partenariato dei Fondi strutturali europei: in altre parole, dobbiamo evitare che il Fondo non venga speso o venga speso male o, peggio, utilizzato come un bancomat per obiettivi che non hanno nulla a che fare con la riduzione dei divari.

A che punto sono i Contratti istituzionali di sviluppo per Napoli Est e Terra dei fuochi?
«Il Cis Terra dei fuochi è a buon punto. La data per presentare i progetti è appena scaduta, abbiamo ricevuto proposte per oltre un miliardo di euro, a riprova del fatto che i Comuni, se opportunamente stimolati, rispondono. È in corso la fase istruttoria per esaminare i progetti, ben sapendo che non tutti verranno ammessi al finanziamento: l'Agenzia per la Coesione ne valuterà soprattutto la strategicità e la cantierabilità, così come la capacità di garantire riqualificazione urbana e ambientale, o la costruzione e implementazione delle infrastrutture sociali. All'inizio del 2022 avremo un elenco di progetti selezionati per avviare le opere. Per il Cis Pompei-Napoli Est abbiamo ampliato l'area dell'intervento per renderla più inclusiva oltre ad avere avviato la necessaria interlocuzione con il ministero dei Beni culturali visto che gli interessi culturali e turistici legati a questo Cis avranno un peso non indifferente. Entro fine anno convocherò la prima riunione con i Comuni come ho fatto per il Cis Terra dei fuochi».

A proposito di Comuni: sono forti i dubbi che senza tecnici non riusciranno ad essere competitivi sui progetti del Pnrr. Che fare?


«Con il nuovo avviso pubblico del Concorso Sud contiamo entro la primavera di completare i 2.800 posti previsti per le amministrazioni pubbliche meridionali. Inoltre, ci sono 400 profili tecnici riservati al Sud dei mille messi a bando dalla Funzione pubblica. Ma, come ho detto ieri all'assemblea dell'Anci, ho dato mandato ai miei uffici di studiare il meccanismo per raddoppiare la dotazione dei 2800 profili previsti dal Concorso Sud a valere sulle risorse del Pon governance: una sorta di nuovo bando, per essere più chiari, che garantisca il raddoppio della dotazione di questo tipo di profili. Non va però dimenticato che attraverso il Fondo infrastrutture sono state previste risorse specifiche per potenziare la progettazione dei Comuni del Sud al di sotto dei 30mila abitanti e delle Province e Città metropolitane della stessa area. Sono 160 milioni che permetteranno a questi enti di dotarsi di un parco progetti valido per accedere ai fondi del Pnrr e ai Fondi strutturali europei. Per me di sicuro questo è stato un assillo sin dall'insediamento e, come ho detto ieri ai sindaci, se le risorse e gli strumenti messi in campo non dovessero bastare siamo pronti a cercarne altri». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino