Eredità Maradona, il giudice argentino boccia i figli di Diego: «Ceci opera legittimamente»

Eredità Maradona, il giudice argentino boccia i figli di Diego: «Ceci opera legittimamente»
Stefano Ceci, l'imprenditore italiano che è stato al fianco di Diego Armando Maradona come assistente negli ultimi anni della sua vita e che lo ha ricordato con la...

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Stefano Ceci, l'imprenditore italiano che è stato al fianco di Diego Armando Maradona come assistente negli ultimi anni della sua vita e che lo ha ricordato con la statua presentata prima di Napoli-Lazio, può operare legittimamente per stipulare contratti commerciali. Lo ha stabilito il giudice federale di Buenos Aires Luciana Tedesco del Rivero, che segue la complessa vicenda dell'eredità del Pibe, accogliendo la richiesta dell'avvocato Carlos Gruneisen, rappresentante di Ceci in Argentina. 

Chiara la diffida emessa il 23 novembre scorso nei confronti della società Sattvica di Matias Morla (titolare del marchio Maradona), dell'amministratore dell'eredità Sebastian Baglietto e dei cinque eredi di Diego (i figli, a cominciare da Dalma e Gianinna che hanno il doppio cognome Maradona-Villafane): «Si astengano in modo immediato da qualsiasi atto o omissione che possa creare difficoltà o ostacolare il pieno esercizio dei diritti contrattuali di Stefano Ceci in virtù del contratto di licenza per lo sfruttamento commerciali dei diritti di immagine, come da contratto». Il riferimento è al contratto che Maradona e Morla firmarono il 17 agosto 2020 in cui si autorizzava Ceci a gestire i diritti di immagine di Diego per 15 anni, un atto avallato dal notaio Sandra Veronica Iampolsky, che verificò la piena facoltà di intendere e di volere dell'ex capitano del Napoli. 

Questo provvedimento del giudice Tedesco del Rivero è precedente a quello emesso dalla 74esima Sezione Civile del tribunale di Buenos Aires che ha accolto in via cautelare il ricorso di Dalma e Gianinna Maradona - non vi sono le firme degli altri eredi - nei confronti di Morla e Ceci affinché si astengano da utilizzare i diritti di immagine di Diego in Argentina e, dichiarandosi incompetente, ha rinviato la decisione alla giustizia federale. Ovvero al giudice Tedesco del Rivero che ha già adottato un provvedimeno in favore di Ceci.

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Il Mattino