Maradona, la fidanzata cubana 16enne accusa: «Io, segregata da Diego e dal suo clan»

Maradona, la fidanzata cubana 16enne accusa: «Io, segregata da Diego e dal suo clan»
Dopo vent'anni accusa Diego Maradona e il suo vecchio clan, all'epoca guidato da Guillermo Coppola, di averla fatta «entrare nell'inferno». Mavys...

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Dopo vent'anni accusa Diego Maradona e il suo vecchio clan, all'epoca guidato da Guillermo Coppola, di averla fatta «entrare nell'inferno». Mavys Alvarez, cubana, aveva 16 anni quando conobbe l'ex campione a L'Avana. Nacque una relazione sofferta perché - racconta la donna, che ora vive a Miami - fu Diego a spingerla verso il consumo di droga, facendone una cocainomane. E ad obbligarla a recarsi a Buenos Aires, all'età di 17 anni, per sottoporsi a un intervento chirurgico per l'aumento del seno. 

Tutto questo l'avvocato Gaston Marano, legale della Alvarez, lo ha scritto in una circostanziata denunciata, allegando foto, video e documenti che confermano quella relazione (tossica, secondo Mavys) e quella operazione al seno che fece il chirurgo plastico Juan Carlos Pinto Barbieri. Perché parlare vent'anni dopo? «Perché sono morti Maradona e Fidel, due potenti, due uomini di cui avevo paura». Perché in questa storia che sta appassionando i media argentini, e irritando la famiglia di Diego e i suoi vecchi amici (Coppola ha dichiarato di essersi ricoverato in clinica per un malore), dopo la denuncia per tratta di minori contro quel clan c'entrerebbe anche Fidel Castro, che per fare un favore all'amico Maradona avrebbe direttamente autorizzato il viaggio di una minore cubana - non consentito senza l'autorizzazione dei genitori - a Buenos Aires in occasione della partita d'addio al calcio dell'ex capitano del Napoli e della Seleccion argentina il 10 novembre 2001. 

Mavys si sarebbe trattenuta due mesi e mezzo nella Capital federal, secondo la ricostruzione dei documenti di viaggio allegati alla denuncia. Era già entrata nel mondo della droga «con dei segni che le sono rimasti per molti anni», sottolinea nella denuncia l'avvocato Marano. Due mesi e mezzo vissuti «da segregata», prima in albergo «per non incontrare i familiari di Maradona e i giornalisti», e poi in un appartamento del Barrio Parque per la convalescenza post intervento (non autorizzato da un familiare della minorenne Mavys ma eseguito «perché così voleva Maradona»). Una convalescenza sofferta, a causa di un'infezione. Da quella gabbia dorata la ragazzina sarebbe uscita soltanto due volte, scortata da amici di Diego, per andare a fare acquisti e recarsi allo zoo di Buenos Aires. 

Mavys ha dichiarato di aver raccontato questa storia scabrosa non per pubblicità o soldi (le prime rivelazioni in un programma televisivo a Miami) ma perché ha deciso di rivelare tutto alla figlia 15nne. Secondo l'avvocato Marano, questa denuncia non potrà essere archiviata perché coinvolge funzionari pubblici, quelli che avrebbero consentito il viaggio della minorenne da L'Avana a Buenos Aires. La storia si sta arricchendo di testimonianze anonime, come quella dell'impiegata di un hotel della capitale argentina dove avrebbero soggiornato Maradona e i suoi dopo essere stati letteralmente buttati fuori da altri alberghi di lusso perché erano chiassosi (festini notturni) e lasciavano debiti. C'era anche quella ragazzina, certo. Ma anche altre donne, secondo il racconto diffuso in tv, in cui si sottolinea che quel clan non faceva avvicinare i familiari a Diego perché era spesso fatto o ubriaco. Lo show (penoso) dopo la morte di Maradona continua, a quasi un anno dalla disgrazia del 25 novembre.

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Il Mattino