Cancellò festa di Natale e crocifisso: lascia il preside di Rozzano

Marco Parma
Voleva organizzare una festa di Natale "laica", ma il preside della scuola primaria dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano Marco Parma, dopo le polemiche degli ultimi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Voleva organizzare una festa di Natale "laica", ma il preside della scuola primaria dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano Marco Parma, dopo le polemiche degli ultimi giorni, si è dimesso dal mandato.



L'Istituto comprensivo Garofani a Rozzano è frequentato da un migliaio di studenti, dalle materne alle medie. Il 20% sono di origini straniere. Per questo il preside ha deciso di rinviare il solito Concerto di Natale dei bimbi delle elementari al 21 gennaio, trasformandolo in concerto di inverno, mentre quelli delle medie terranno l'evento natalizio il 17 dicembre in un teatro fuori scuola.

«Le beghe degli adulti non devono ricadere sui bimbi e a me interessa solo che a scuola ogni momento sia condivisibile per tutti e che nulla possa creare imbarazzo o disagio a qualcuno - aveva detto mentre infuriavano le polemiche - Credo sia un passo avanti verso l'integrazione e non indietro rispettare la sensibilità di chi la pensa diversamente, ha altre culture o religioni - ribatte il preside - Questa è una scuola multietnica, sarebbe stato giusto se nelle feste di classe una parte dei bambini avessero cantato della canzoni dalle quali erano esclusi altri? e poi dopo quello che è successo a Parigi qualcuno lo avrebbe considerato una provocazione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino