Maria Basso, anziana portata via dalla Rsa in Veneto muore a Catania poco dopo: lascia eredità da 500mila euro

La procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta: nel mirino una cugina siciliana querelata per circonvenzione di incapace

Maria Basso, anziana portata via dalla Rsa in Veneto muore a Catania poco dopo: lascia eredità da 500mila euro
Maria Basso era una pensionata vicentina di 80 anni che viveva da tempo in una casa di riposo ad Asiago. È stata portata fino a Catania da una sua lontana...

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Maria Basso era una pensionata vicentina di 80 anni che viveva da tempo in una casa di riposo ad Asiago. È stata portata fino a Catania da una sua lontana parente in circostanze sospette, senza avvertire la struttura nè gli altri parenti. La vicenda si è conclusa tragicamente: è deceduta venerdì 16 dicembre nell’ospedale della città siciliana. Il ricovero d’urgenza era scattato perchè le condizioni fisiche dell’anziana erano peggiorate improvvisamente. La procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia del cugino della vittima. A insospettire gli inquirenti sarebbe l'importante eredità della donna che, fra denaro e immobili, ammonterebbe a circa 500mila euro.

La procura di Vicenza, con il sostituto procuratore Claudia Brunino, ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia del primo cugino della vittima, Mario Basso su iniziativa del suo legale, l'avv. Roberto Rigoni Stern, che ha depositato una querela nei confronti della cugina siciliana per circonvenzione di incapace.

 

 

La strana fuga in Sicilia 

Maria Basso era partita con una cugina per quelli che dovevano essere un paio di giorni, ma poi nel centro residenziale Giovanna Maria Bonomo della Fondazione Oic ad Asiago non è più tornata. Infatti, la parente l’avrebbe fatta salire su un aereo e portata a Catania, dove sarebbe stata ospite di un altro centro anziani. I dubbi dell’avvocato riguardano il fatto che la struttura siciliana fosse in possesso dei farmaci che l'anziana avrebbe dovuto assumere.

 

 

I dubbi sull'eredità

Con Maria nessuno aveva più parlato, infatti gli unici che si erano fatti sentire per due motivi sono stati proprio la lontana cugina e il suo legale Carmelo Barreca. Il primo contatto era stato quello con il centro Bonomo per riavere gli effetti personali della donna per poterli avere lì a Catania, richiesta negata dallo stesso centro residenziale perché era necessaria una richiesta diretta di Maria. Il secondo motivo - spiega il legale - era di affidare alla stessa lontana parente la procura speciale, poco prima revocata a una storica amica della Basso. Quest’ultima richiesta è stata bloccata dal notaio Giovanni Muraro che avrebbe avuto dei sospetti dato l’importante patrimonio della donna. Il notaio aveva subito chiesto la nomina di un amministratore di sostegno. La vicenda è tutta da chiarire.

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Il Mattino