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Marina Ovsyannikova, la giornalista balzata agli onori delle cronache dopo l'irruzione anti-guerra in diretta nello studio di Channel One, la principale emittente di stato della Russia, parla per la prima volta. «Sono spaventata per la mia sicurezza e quella dei miei figli», ha detto. La producer, che è stata trattenuta 14 ore dalle autorità e poi sanzionata, ha spiegato - riferisce Sky citando una sua intervista alla Reuters - che non ha intenzione di lasciare la Russia. Marina Ovsyannikova ha aggiunto di sperare di non incorrere in una incriminazione per la sua protesta.
Marina Ovsyannikova, giornalista anti-Putin interrogata 14 ore e multata: ma non è finita
La scomparsa e il rilascio
Marina Ovsyannikova è stata condannata a pagare un multa ed è stata rilaciata. Lo fa sapere il tribunale distrettuale di Ostankino di Mosca. La giornalista è stata multata per 30.000 rubli (circa 255 euro) con l'accusa di aver organizzato una protesta non autorizzata. Della donna si erano inizialmente perse le tracce, prima che la Bbc mostrasse una sua foto in compagnia dell'avvocato in tribunale.
Rischia 15 anni di carcere
Marina Ovsyannikova rischia ancora 15 anni di carcere La decisione del tribunale di punire la giornalista solo con una multa, tuttavia, non la mette al riparo da future ripercussioni. La nuova legislazione russa prevede una pena detentiva fino a 15 anni per chi si rende colpevole della «diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false» sull’esercito russo. Marina Ovsyannikova è stata sanzionata con una multa per un illecito amministrativo, ma non è assolutamente escluso che in futuro possa essere perseguita penalmente per il nuovo reato introdotto da Putin proprio all'indomani dell'invasione dell'Ucraina.
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Il Mattino