Salva migranti e raccoglie i cadaveri di quelli che non ce la fanno ad attraversare il Mediterraneo per seppellirli nel cimitero degli sconosciuti nel sud della Tunisia. «Ho...
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Marzoug mostra la foto del corpo di un bambino di cinque anni raccolto in mezzo al mare. «Che colpa aveva?», si chiede il pescatore tunisino, «capisco le frontiere, ma capisco meglio le persone, ci vuole umanità nel trattare queste persone che scappano per avere un futuro migliore e si trovano in Libia, che è un mercato del bestiame con uomini, donne e bambini venduti: l'intera Africa viene bistrattata in Libia».
Per simulare il suo lavoro di raccolta dei cadaveri lungo il canale che bagna il palazzo del Parlamento Ue a Strasburgo, Marzoug ha scelto proprio il pupazzo di un bambino, raccolto dall'acqua, pulito e preparato come vuole la tradizione in Tunisia e quindi deposto in una bara. «L'anno scorso abbiamo raccolto 66 corpi, quest'anno 6, ma è ora che iniziano ad arrivare, i venti soffiano da sud e portano le barcacce verso le coste della Tunisia dove spesso non ce la fanno a proseguire». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino