«L'attenzione e la sensibilità agli effetti della comunicazione non significa orientare le decisioni giudiziarie secondo le pressioni mediatiche né, tanto...
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Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale la cerimonia di commiato dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura uscente, con gli interventi del vice presidente, Giovanni Legnini e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di presentazione dei nuovi componenti. Hanno partecipato alla cerimonia il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il primo presidente della Corte suprema di Cassazione, Giovanni Mammone, ed il procuratore generale presso la Corte suprema di Cassazione, Riccardo Fuzio. Successivamente ha avuto luogo la seduta di insediamento del CSM nella nuova composizione.
«I componenti "laici", secondo quanto prevede lo stesso art. 104 della Costituzione, sono eletti non perché rappresentanti di singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perché, dotati di specifiche particolari professionalità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità», ha ricordato il presidente Mattarella.
«Al contempo - ha subito aggiunto - i togati non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza. Ciò che deve guidare i componenti - tutti - è il senso del servizio all'istituzione così come la prospettiva del servizio al Paese. Dal Consiglio Superiore della Magistratura la Repubblica si attende che questo sia l'unico criterio di comportamento».
«Presiedere il Consiglio Superiore è uno dei compiti al quale, come Capo dello Stato, presto maggiore attenzione, perché, attraverso di esso, si realizza la sintesi, individuata dall'Assemblea Costituente, per rendere la Magistratura un ordine autonomo e, al contempo, elemento fondamentale dell'assetto democratico della Repubblica», ha continuato Mattarella parlando al Quirinale.
«Il CSM è lo strumento, previsto dal Costituente, per dare concretezza al principio di indipendenza della giurisdizione, principio che costituisce un cardine della nostra democrazia. Proprio per questo, il ruolo che si assume quali componenti del Consiglio non rappresenta - ha aggiunto - un privilegio ma una funzione di garanzia e, al contempo, di grande responsabilità per le sorti dell'equilibrio fra i poteri costituzionali. Componenti togati e componenti non togati si distinguono soltanto per la loro »provenienza« perché condividono le medesime responsabilità nella gestione della complessa attività loro affidata».
«Al Csm la Costituzione ha, opportunamente, attribuita la cruciale funzione disciplinare - ha continuato il presidente -.
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Il Mattino