Mattia morto a Roma in un incidente, il pm chiede il giudizio immediato per il 22enne che l'ha travolto

Guidava a novanta all'ora quando il limite era tre volte inferiore. Correva troppo Federico Costantino, il 22enne che lo scorso giugno ha investito e ucciso Mattia Roperto, un...

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Guidava a novanta all'ora quando il limite era tre volte inferiore. Correva troppo Federico Costantino, il 22enne che lo scorso giugno ha investito e ucciso Mattia Roperto, un ragazzo di 14 anni che stava attraversando via Cilea, in zona Infernetto, insieme a un gruppo di amici. Per lui la procura ha chiesto il giudizio immediato. Omicidio stradale aggravato. Questo il reato che il pm titolare dell'inchista, Andrea Cusani, contesta al giovane dopo aver terminato tutti gli accertamenti di rito.  


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Il limite di velocità su quel tratto di strada al momento dell'incidente era infatti di 30 km/h mentre il ragazzo secondo quanto accertato procedeva a circa 90 km/h quindi a una velocità tre volte superiore a quella consentita. Il ventiduenne rischia ora una condanna che va dai 5 a 10 anni. Il giovane nel corso dell'interrogatorio davanti al gip aveva raccontato di non aver visto il gruppo di ragazzi. «Me li sono trovati davanti all'ultimo momento», aveva detto al giudice. Sulla richiesta di giudizio immediato, alla luce delle prove raccolte che permette di saltare l'udienza preliminare, dovrà poi esprimersi il gip. 

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«Forse correvo troppo, ma non sono un drogato». Aveva ammesso il 22enne durante l'interrogatorio di convalida Federico Costantino. «Forse qualcuno mi ha fatto fumare qualcosa a mia insaputa».  «Me lo sono trovato davanti all'improvviso. Ma non ero distratto, non avevo nemmeno bevuto», ha ricordato il giovane geometra accusato di omicidio stradale che, prima di salire a bordo della sua Peugeot, aveva cenato a casa coi suoi genitori. Una serata tranquilla, come tante altre. I suoi amici lo aspettavano al circolo ricreativo vicino casa per giocare a biliardo, la sua passione. Non ha problemi di vista, non porta gli occhiali. Tanto da guidare, nonostante il buio, con eccessiva confidenza lungo via Francesco Cilea, una strada ad alto scorrimento del quartiere, la cui pericolosità più volte è stata segnalata alle istituzioni dai comitati locali. A ridosso dell'incrocio incriminato il limite è di 30 kmh. Ma la Peugeot di Federico, difeso dall'avvocato Graziano Rondinelli, viaggiava almeno al triplo della velocità. 

 
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Il Mattino