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Si chiama Max Woosey, ha solo 11 anni, ed è riuscito a raccogliere più di 640mila sterline, pari a circa 750mila euro, dormendo in tenda dal 27 marzo 2020. Quella che è appena trascorsa è stata la sua 500esima notte fuori casa, nel giardino dell'abitazione in cui vive con la famiglia. Ha iniziato nella tenda che l'amico Rick Abbott gli aveva donato prima di morire a causa di una lunga malattia, facendosi promettere di utilizzarla per «vivere un'avventura». E dopo averne cambiate dieci distrutte man mano dalle intemperie, l'avventura di Max non si è ancora conclusa. Anzi, si è trasformata in qualcosa di ancora più importante.
Max e la tenda, un esempio per i giovani
L'impresa del giovane di Braunton, nel Devon, ricorda quella del capitano Tom Moore per il successo economico raggiunto a 100 anni l'uomo aveva raccolto 30 milioni di sterline per l'NHS camminando nel suo giardino durante il lockdown -, quella dell'ambientalista Greta Thunberg per la tenacia con cui è stata perseguita in così giovane età e anche quella di un personaggio cult del cinema, Forrest Gump, per la straordinaria attenzione riscontrata in tutto il mondo.
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UN ESEMPIO
Proprio come nel film con Tom Hanks, in cui il protagonista diventava un simbolo semplicemente continuando a correre, Max è diventato un esempio per i suoi coetanei che lo scorso marzo in occasione dell'anniversario hanno deciso di emularlo.
I fondi che Max sta raccogliendo, come si legge sul sito JustGiving, sono destinati al North Devon Hospice, dove «si sono presi cura del nostro amico (Rick, ndr) e gli hanno permesso di andarsene in pace, a casa sua circondato dai suoi cari, come espresso nel suo ultimo desiderio». Tutto è cominciato quando a causa del Covid e del primo lockdown buona parte della raccolta fondi a sostegno della casa di cura del Devon era stata cancellata, rimuovendo una fonte di sostentamento economico fondamentale permetteva alla struttura di andare avanti. Così Max ha cercato un modo per contribuire e ha pensato di sensibilizzare l'opinione pubblica piantando la tenda nel suo giardino. Nessuno si aspettava che l'impresa potesse riscuotere tanto successo.
NONOSTANTE IL COVID
La sua famiglia, per esempio, prevedeva che il ragazzo avrebbe raccolto un centinaio di sterline e che avrebbe dormito all'aperto qualche notte ma Max non ha mai mollato, nemmeno quando il temporale gli ha reso le cose più difficili. O quando si è ammalato di coronavirus. Quando ha ricevuto il test positivo a conferma del contagio avvenuto, infatti, ha deciso di continuare a portare avanti il suo progetto ed è stata la madre che ha quindi pensato di dormire accanto a lui. Max ha trascorso tutto l'inverno accampato sotto le stelle, tra temperature molto rigide, pioggia, vento, tuoni e lampi. E non intende certo smettere ora, nel bel mezzo dell'estate con un clima decisamente più favorevole. «Mi sto divertendo molto ha raccontato e non rientrerò certamente adesso perché amo stare all'aperto ed essere immerso nella natura». «Gli ho detto tante volte che non c'è più bisogno di rimanere fuori casa ha raccontato la madre Rachel e che ha già raggiunto qualcosa di speciale ma mi dice sempre di no». Max continuerà a dormire sotto la volta celeste finché gli piacerà qualsiasi sia la condizione meteo perché, come ha detto al Guardian, «questo, adesso, è quello che sono».
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Il Mattino