Operaia investita da un bus all'uscita dal lavoro: Rossella morta a 36 anni. «Quell'area è scarsamente illuminata»

Melfi, operaia morta investita all'uscita da lavoro: Rossella aveva 36 anni. «Quell'area è scarsamente illuminata»
Non ce l'ha fatta Rossella Mastromartino, l'operaia di 36 anni investita questa mattina all'alba da un autobus, dopo aver finito il turno della notte in...

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Non ce l'ha fatta Rossella Mastromartino, l'operaia di 36 anni investita questa mattina all'alba da un autobus, dopo aver finito il turno della notte in un'azienda della zona industriale di Melfi (Potenza), la "Proma". La donna era stata trasferita con un'eliambulanza del 118 all'ospedale San Carlo di Potenza, dove è deceduta a causa della gravità delle ferite riportate nell'incidente.

Melfi, operaia morta investita da un autobus: cosa è successo

Investita da un autobus all'uscita del turno della notte, intorno alle ore 6.45, nell'area industriale di San Nicola di Melfi (Potenza). Rossella Mastromartino è stata soccorsa dagli operatori sanitari del 118 «Basilicata soccorso», trasportata all'ospedale di Melfi e poi, in eliambulanza, al San Carlo di Potenza dove è stata ricoverata nel reparto di rianimazione. L'area in cui è avvenuto l'incidente viene definita «scarsamente illuminata»: situazione di pericolo più volte denunciata da lavoratori e sindacati.

«Mettere in sicurezza l'area»

Un «intervento immediato delle autorità competenti per rendere sicura tutta la strada che costeggia le aziende dell'indotto Stellantis» di San Nicola di Melfi. Lo chiede il segretario della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista. Il sindacalista, in particolare, «lamenta la scarsa illuminazione della strada e degli attraversamenti pedonali per raggiungere le fermate dei bus. Un mix di fattori che mette quotidianamente a rischio la vita delle lavoratrici e dei lavoratori che circolano a piedi per entrare e uscire dalle fabbriche».

Il segretario della Fim lucana «richiama l'attenzione di tutti i soggetti interessati sul tema della salute e sicurezza alla luce dei troppi infortuni, dentro e fuori le fabbriche, che continuano a mietere vittime e a devastare intere famiglie e affetti. I fatti gravissimi successi dall'inizio dell'anno segnalano una recrudescenza preoccupante del fenomeno infortunistico. C'è bisogno di dare una scossa a questa situazione, non possiamo permetterci attese, e finiamola con la storia che non è mai colpa di qualcuno, sulla sicurezza chi ha responsabilità - ha concluso Evangelista - deve assumersele».

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Il Mattino