ROMA. Le previsioni erano per il No. E anche le dimissioni del premier Matteo Renzi erano nel conto di quel 20% di rosso da inizio anno per la Borsa di Milano. Con tanto di spread...
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Anche lo spread volato a 172 punti con il rendimento dei titoli di Stato al 2%, ha battuto la ritirata poco dopo fino a quota 165 punti (poco sopra i 162 punti di venerdì scorso). Merito anche delle vendite contemporanee sugli stessi titoli di Francia (+7 basis point) e Germania (+5 punti), certo. Con l'euro che dopo aver toccato nella notte i minimi dal 2003 sul dollaro a quota 1,05, è risalito riportandosi a 1,072 nei confronti del biglietto verde (1,0669 venerdì in chiusura). Dunque, per il panico non c'è stato spazio. E per la speculazione neppure. Perchè c'è il paracadute Bce, si sa, pronta ad acquistare Btp a piene mani. E perchè già giovedì Mario Draghi potrebbe allungare i tempi del piano di acquisti di titoli Ue, con l'aria che tira anche sulle prossime elezioni europee. Ma anche perchè con una maggioranza parlamentare salda e la prospettiva di un governo tecnico che cambierà la legge elettorale, anche la paura peggiore, e cioè quella dell'arrivo al governo degli M5S.
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