Niente risarcimenti per i commercianti dell'area di piazza Barberini, colpiti duramente da oltre dieci mesi di chiusura della stazione della linea A della metropolitana. La...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I Cinque stelle, invece, si sono spaccati: 14 consiglieri di maggioranza si sono astenuti, nove hanno votato contro, provocando la bocciatura della mozione che, almeno per il momento, chiude le porte a un ristoro delle perdite subite dagli esercenti della zona, stimate complessivamente in circa due milioni. «Invece di chiedere scusa e assumersi le proprie responsabilità, i Cinque stelle respingono una proposta di buonsenso - commenta Lavinia Mennuni (Fdi) - mostrando ancora una volta la loro inadeguatezza per il governo della città». Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, parla di «faccia tosta» e di «maggioranza grillina senza vergogna, dopo 319 giorni di chiusura totale della metro Barberini».
LEGGI ANCHE --> Roma, crollo alle scale mobili alla metro A Furio Camillo: la procura manda gli ispettori
La bocciatura della mozione provoca un altro punto di frattura tra la giunta capitolina e la maggioranza in aula Giulio Cesare. Il presidente della commissione commercio, Andrea Coia, passa il cerino acceso all'esecutivo di Virginia Raggi, parlando di «mozione inutile, dal momento che abbiamo approvato una delibera che dà alla giunta il margine per decidere su tali questioni: ci sono già degli strumenti a disposizione, come il regolamento su Osp e Cosap licenziato a dicembre che prevede che la giunta possa deliberare riduzioni, esenzioni o sostegni a imprese in crisi». Come dire: ci pensino loro a trovare il modo di risarcire i commercianti. Carlo Cafarotti, assessore alle attività produttive, risponde a stretto giro, chiedendo all'assemblea di fornire al Campidoglio «risorse puntuali» per risolvere la questione. In altre parole: il consiglio comunale inserisca i fondi per gli esercenti nella prima variazione di bilancio utile. La sindaca, nei giorni scorsi, ha scritto alla Ragioneria generale chiedendo di trovare il metodo migliore: sotto forma di sgravi (per esempio della tariffa rifiuti) o veri e propri indennizzi economici. «Il danno economico c'è stato e il Comune non può continuare a perdere ancora altro tempo», attacca Stefano Pedica, della direzione romana del Pd.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino