«Sapevano dei suoi problemi, avuti in passato. Michele si era rimesso in piedi benissimo dopo tanta fisioterapia, era un super ragazzo, molto intelligente. Lo prendevano in...
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Lo dice con la voce colpita dal dolore a Domenica In Maria Catambrone Raso, la mamma di Michele Ruffino, il 17enne suicida vittima del bullismo dei compagni della sua età.
«Alle 4 del mattino andavo in camera sua a prendere il suo cellulare - prosegue rivolgendosi a Cristina Parodi - Un ragazzo di 17 anni che chiedeva al “branco” se poteva uscire con loro. Come può elemosinare un'uscita coi compagni. Michele non ha mai avuto altro oltre alla sua famiglia».
«Quando però Michele serviva a loro, venivano a casa, facevano le grigliate, poi una volta fuori se lo dimenticavano - dice ancora - Io li conosco tutti questi ragazzi. Si sono anche permessi di venire al cimitero, una mamma è venuta a baciarmi, il bacio di giuda, l'ho mandata via».
«Michele non vuole vendetta, vuole giustizia - conclude - Attraverso la mia voce deve passare il messaggio mai più bullismo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino