Michelle Causo uccisa a Primavalle, il giallo della pistola: un'arma giocattolo trovata a casa del killer

In quel piccolo bilocale dove il 17enne accusato dell'omicidio viveva con la madre gli investigatori non hanno trovato solo l'arma del delitto. C'era anche quella replica su cui sono in corso le verifiche per capire da chi sia stata impugnata

Michelle Causo uccisa a Primavalle, il giallo della pistola: un'arma giocattolo trovata a casa del killer
Una pistola giocattolo, nascosta ma trovata e sequestrata nell'appartamento di via Dusmet dove Michelle Maria Causo è stata uccisa da quasi venti coltellate, inferte...

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Una pistola giocattolo, nascosta ma trovata e sequestrata nell'appartamento di via Dusmet dove Michelle Maria Causo è stata uccisa da quasi venti coltellate, inferte anche al volto. In quel piccolo bilocale dove il 17enne accusato dell'omicidio viveva con la madre gli investigatori non hanno trovato solo l'arma del delitto, ovvero un coltello da cucina che il ragazzo avrebbe poi cercato, inutilmente, di pulire. C'era anche quella replica su cui sono in corso le verifiche per capire da chi sia stata impugnata. Nell'inchiesta sulla morte di "Misci" c'è molto ancora da ricostruire, a partire dal movente. Ma di certo il ragazzo, nonostante le ipotesi della famiglia di "Misci", ha agito da solo. Gli inquirenti hanno ricostruito la "timeline" esterna all'appartamento, ovvero quella seguita dal giovane per portare via il corpo da casa e liberarsene vicino a dei cassonetti. In tutto, il ragazzo non ha impiegato più di dieci minuti, per percorrere 350 metri - tale è la distanza tra la sua abitazione e i cassonetti dove Michelle è stata trovata - e tornare poi indietro.

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Diverse immagini di alcuni impianti recuperati lungo il tragitto non lasciano dubbi, anche se la famiglia della ragazza resta convinta di un coinvolgimento di almeno un'altra persona. I video solo eloquenti. Il 17enne cammina in strada, proprio al centro della carreggiata, e spinge un carrello sfondato nella parte anteriore. È solo. A distanza di pochi minuti lo si vede tornare indietro: non usa il marciapiede, non corre. Cammina a passo lento, pare che quanto accaduto non l'abbia minimamente sconvolto. Indossa una felpa scura con cappuccio sopra una maglietta chiara, ma non si copre il volto. A chi lo sorprende sotto casa, dopo aver trascinato il corpo di Michelle lungo le scale, dice che dentro al sacco c'è «un suino» che deve buttare via.

I PRECEDENTI

Lui, che aveva abbandonato la scuola e non lavorava, era già noto alle forze dell'ordine. Lo scorso anno è stato denunciato per tentata rapina in danno di alcuni coetanei di zona. Con i suoi amici aveva preso di mira un gruppo "rivale" e, armato di un coltellino, aveva provato a farsi dare del denaro. L'anno prima, la sorella di un'amica di Misci aveva sporto denuncia per l'hackeraggio del proprio profilo Instagram e per le successive minacce ricevute: «Se lo rivuoi indietro devi mandarmi delle tue foto intime». La giovane aveva sporto denuncia contro ignoti, poi le verifiche dei carabinieri della stazione di Porta Portese avevano portato all'identificazione del 17enne come presunto autore e alla sua iscrizione sul registro degli indagati da parte della Procura minorile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino