«Colgo l'aspetto solidale di una ripartizione equa di un peso che non può gravare su un Paese rivierasco come l'Italia, che attraggono migranti che vogliono essere...
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Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine di un convegno in ricordo del medico Paolo Giaccone ucciso dalla mafia nel 1982, riferendosi alla posizione del Vaticano sulla ripartizione delle quote di migranti tra Paesi membri dell'Ue.
«Abbiamo davanti a noi una questione libica non ancora risolta. Fino a quando non sarà risolta sarà difficile fermare gli sbarchi di migranti», ha detto ancora Alfano, «Il nostro appello - ha aggiunto - va ancora una volta all'Europa e a tutta la comunità internazionale per realizzare quello che fin qui non si è ancora realizzato e cioè la pacificazione libica, perchè l'Italia e la Sicilia non possono subire prima il costo delle bombe che sono state sganciate sulla Libia per destabilizzare e mandare a casa un regime negativo, e dopo il conto di un silenzio della comunità internazionale».
Il ministro ha poi usato parole molto dure contro la mafia: «Sono gli schifosi mafiosi a rovinare l'immagine della Sicilia», ha detto agli studenti dell'Istituto Don Bosco, durante un convegno in ricordo del medico Paolo Giaccone ucciso dalla mafia l'11 agosto 1982. «Per essere un politico siciliano onesto - ha aggiunto - o parti dall'antimafia o non sei un politico siciliano onesto. Non si può essere a-mafiosi, e cioè semplicemente non mafioso: o sei antimafioso o non sei un politico siciliano onesto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino