Cinque spari nel cuore della notte. Non hanno ferito nessuno, con i colpi che si sono fermati contro il muro esterno e hanno raggiunto le finestre di un appartamento. Non...
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Turismo, Salvini: «In Europa non ci vogliono? Pazienza, l'Italia è Paese più bello del mondo»
È un attentato intimidatorio quello avvenuto a Collebeato, in provincia di Brescia, cittadina di quasi cinquemila abitanti, tra le più ricche della provincia e da sempre guidata da amministrazioni di centro sinistra. «Un gesto inquietante, ma cinque colpi di pistola non fermeranno la solidarietà», dice il sindaco di Collebeato, Antonio Trebeschi. Già ad ottobre fuori da un'altra struttura del paese destinata ai migranti erano comparse delle svastiche e un petardo era stato lanciato nella cassetta della posta del sindaco del paese. «Ora il tiro si è alzato e siamo davanti ad un gesto molto forte. Ci aspettiamo che ora i migranti che vivono nella struttura vengano messi sotto protezione», commenta Agostino Zanotti, responsabile del progetto Sprar a Collebeato. In casa al momento degli spari, esplosi attorno alle 3.30, c'erano sei stranieri: due provenienti dall'Iraq, altrettanti dalla Somalia, uno dalla Siria e un altro dal Gambia.
«Parliamo di ragazzi che durante l'emergenza Covid hanno fatto volontariato e distribuito farmaci alla popolazione», spiega il sindaco Trebeschi, che sugli spari aggiunge: «Evidentemente c'è qualcuno che ha dei grossi problemi e commette gesti simili, ma quanto accaduto non ci fa pensare di non essere sulla strada giusta.
Il Mattino