Dopo il naufragio, la detenzione. I 144 migranti, «comprese donne incinte e bambini», che erano stati salvati nel Mediterraneo dal cargo 'Lady Sham', sono...
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L'Alto commissariato delle Nazioni Unite ritiene che «gli Stati debbano intervenire con urgenza per ristabilire misure di soccorso efficaci nel Mediterraneo. Le persone che non hanno una valida richiesta d'asilo o altre forme di protezione internazionale - precisa - dovranno essere assistite per fare ritorno in tempi brevi nei propri Paesi». Ma Salvini risponde ribadendo la linea della fermezza. «Altri sbarchi, altri soldi agli scafisti? La mia risposta all'Onu è No», scrive il ministro su Twitter. A ricordare che quei 144 naufraghi «erano in cattive condizioni fisiche» e a ribadire che «la Libia non è un porto sicuro», era stato anche il portavoce dell'Oim in Italia, Flavio di Giacomo. Ed ora la Sea Watch rischia di diventare nuovamente un caso. La nave, che a bordo trasporta 47 persone soccorse, si appresta ad affrontare il quinto giorno in mare e si trova in acque internazionali al largo di Lampedusa, con il meteo in peggioramento. «Nessuno Stato ha risposto alla richiesta di un porto sicuro.
Mentre centinaia di persone annegano nel Mediterraneo, l'Europa impedisce all'ultima nave civile rimasta, di tornare subito dove serve», spiega la ong.
Il Mattino