Migranti, tragedia al largo della Libia: cinque naufraghi muoiono cercando di raggiungere nave Ong e sfuggire alle autorità di Tripoli

Migranti, tragedia al largo della Libia: cinque naufraghi muoiono cercando di raggiungere nave Ong e sfuggire alle autorità di Tripoli
Una tragedia probabilmente evitabile testimoniata da immagini agghiaccianti. È quanto accaduto lunedì scorso a 30 miglia dalle coste libiche quando la Guardia...

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Una tragedia probabilmente evitabile testimoniata da immagini agghiaccianti. È quanto accaduto lunedì scorso a 30 miglia dalle coste libiche quando la Guardia costiera di Tripoli ha rintracciato un gommone in difficoltà carico di migranti. Si vede che mentre le autorità libiche riescono a portare il barcone verso la propria nave grazie ad una corda, giunge però sul posto anche l’imbarcazione dell’organizzazione non governativa tedesca Sea Watch. I migranti sanno che se sono recuperati dai guardiacoste libici saranno riportati nei campi profughi del Paese nordafricano, se invece a recuperarli è un’imbarcazione della Ong allora avranno la possibilità di arrivare in Italia. Quando i naufraghi vedono la nave della Sea Watch allora decidono di buttarsi in mare. Ma nella fuga trovano la morte cinque persone, tra queste anche un bambino di appena due anni e mezzo.


Il video è stato pubblicato dalla Guardia costiera libica che accusa l’organizzazione non governativa di essere responsabile di questo disastro. Per frenare i flussi migratori verso il nostro Paese, l’Italia ha stanziato lo scorso febbraio per il governo di Tripoli oltre 200 milioni di euro, fornito alla Marina libica di quattro motovedette e dato il via lo scorso agosto a una missione bilaterale con l’invio di due navi militari.

Nonostante tutto la Sea Watch afferma di essere stata inviata per i soccorsi dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Un comportamento ambivalente quello del governo italiano che oggi è stato aspramente criticato dalle autorità libiche nel corso di una conferenza stampa per denunciare l’accaduto. Secondo i guardiacoste locali la tragedia non si sarebbe verificata se sul luogo non fosse giunta la nave della Ong tedesca. Le immagini sembrerebbero confermarlo: i migranti erano praticamente in salvo, ma hanno scelto di giocarsi la vita pur di arrivare in Italia a bordo della nave degli attivisti. Questa mattina la Sea Watch è sbarcata a Pozzallo con 58 migranti sopravvissuti al naufragio e la salma del bambino. Gli altri che invece sono rimasti a bordo del gommone sono stati recuperati dai libici. Per loro l’Europa, nonostante abbiano pagato dai 2 ai 4mila euro a testa per il viaggio della speranza, resterà ancora un miraggio.  


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Il Mattino