Una tragedia probabilmente evitabile testimoniata da immagini agghiaccianti. È quanto accaduto lunedì scorso a 30 miglia dalle coste libiche quando la Guardia...
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Il video è stato pubblicato dalla Guardia costiera libica che accusa l’organizzazione non governativa di essere responsabile di questo disastro. Per frenare i flussi migratori verso il nostro Paese, l’Italia ha stanziato lo scorso febbraio per il governo di Tripoli oltre 200 milioni di euro, fornito alla Marina libica di quattro motovedette e dato il via lo scorso agosto a una missione bilaterale con l’invio di due navi militari.
Nonostante tutto la Sea Watch afferma di essere stata inviata per i soccorsi dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Un comportamento ambivalente quello del governo italiano che oggi è stato aspramente criticato dalle autorità libiche nel corso di una conferenza stampa per denunciare l’accaduto. Secondo i guardiacoste locali la tragedia non si sarebbe verificata se sul luogo non fosse giunta la nave della Ong tedesca. Le immagini sembrerebbero confermarlo: i migranti erano praticamente in salvo, ma hanno scelto di giocarsi la vita pur di arrivare in Italia a bordo della nave degli attivisti. Questa mattina la Sea Watch è sbarcata a Pozzallo con 58 migranti sopravvissuti al naufragio e la salma del bambino. Gli altri che invece sono rimasti a bordo del gommone sono stati recuperati dai libici. Per loro l’Europa, nonostante abbiano pagato dai 2 ai 4mila euro a testa per il viaggio della speranza, resterà ancora un miraggio.
Il Mattino