Migranti, l’Ue alza la voce: quote ignorate «Ingiusto lasciare il peso su Italia e Grecia»

Migranti, l’Ue alza la voce: quote ignorate «Ingiusto lasciare il peso su Italia e Grecia»
Bruxelles fissa la scadenza di un mese per vedere progressi sul ricollocamento dei migranti e, nel caso, per discutere sanzioni. Marzo e non oltre. Sì, perché...

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Bruxelles fissa la scadenza di un mese per vedere progressi sul ricollocamento dei migranti e, nel caso, per discutere sanzioni. Marzo e non oltre. Sì, perché «è ingiusto lasciare tutto il peso su Italia e Grecia: devono poter contare sulla solidarietà degli altri Paesi Ue» dice il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. Ma se la giornata di ieri ha segnato una posizione della Ue favorevole ai paesi in prima linea - Italia e Grecia in particolare -, ha visto anche intervenire l’Onu, che mette la Ue sull’avviso.


«Capisco le preoccupazioni dell’Europa, ma in questa fase i migranti non possono essere rimpatriati in Libia. Il rimpatrio non è una soluzione praticabile per via delle condizioni umanitarie nel paese» dice il rappresentante speciale dell’Onu, Martin Kobler, a margine della riunione del Consiglio di Sicurezza. «Capisco le preoccupazioni degli europei - ha insistito Kobler - ma il vero problema è affrontare alla radice le cause che spingono la gente a lasciare i paesi di origine». Un piano alla radice, insomma. Tanto più che «la Libia è vittima delle migrazioni così come l’Europa». Kobler sarà a Ginevra nei prossimi giorni, per incontrare l’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, e l’Alto Commissario per i diritti umani, Zeid Ràad Al Hussein.

In uno scenario di soluzioni da definire, in particolare sui ricollocamenti ancora al palo, c’è però una certezza: mai come in questo inverno sono aumentati gli sbarchi. Tanto da sembrare estate. Gli obiettivi fissati dalla Commissione europea parlano di mille ricollocamenti al mese dall’Italia e duemila dalla Grecia, ma ad oggi - sui 160 mila complessivi previsti - il numero totale raggiunto è di appena 12 mila ricollocamenti effettuati.

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