Milano, 40enne albanese ricatta l'amante: «Dammi 5mila euro o diffondo il nostro video hard»

Milano, 40enne albanese ricatta l'amante: «Dammi 5mila euro o diffondo il nostro video hard»
I carabinieri della compagnia di Legnano (Milano) hanno arrestato venerdì scorso un cittadino albanese 40enne, nullafacente, coniugato, per il reato di estorsione. ...

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I carabinieri della compagnia di Legnano (Milano) hanno arrestato venerdì scorso un cittadino albanese 40enne, nullafacente, coniugato, per il reato di estorsione.

L'arresto è scaturito dalla denuncia di una donna albanese 50enne, vedova, che in lacrime ha raccontato al comandante di aver conosciuto occasionalmente un connazionale con il quale, pur non sapendo nulla di lui, ha avuto più rapporti sessuali consenzienti. 

Il 4 agosto scorso, durante un rapporto orale, l'uomo l'ha ripresa con il proprio cellulare. Quindi, dopo aver cambiato atteggiamento, l'ha minacciata di divulgare il video sui social network e inviarlo ai familiari di lei se la donna non avesse consegnato 5.000 euro in contanti. 

Con l'assenso della donna e previa autorizzazione del pubblico ministero inquirente presso la Procura di Busto Arsizio, Nadia Alessandra Calcaterra, i militari hanno messo dei microfoni alla malcapitata, organizzando la cinturazione del luogo dove sarebbe avvenuta la cessione del denaro. 

L'uomo si è presentato puntualmente all'appuntamento ricevendo dalla donna una parte del 'riscattò, con banconote che i militari avevano precedentemente segnato. Vista l'esiguità del denaro consegnato dalla donna, il 40enne l'ha nuovamente e pesantemente minacciata chiedendo immediatamente altro denaro. A quel punto è scattato il blitz dei carabinieri, che lo hanno bloccato. Al momento dell'arresto l'uomo aveva il denaro ancora in una mano e nell'altra impugnava il cellulare, al cui interno è stato trovato il video.

Dai primi accertamenti non risulta essere stato divulgato via social network o messaggistica. L'uomo nel frattempo è stato condotto presso la casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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Il Mattino