«Cercansi inquilini a Milano, possibilmente maschi del nord»: bufera per l'annuncio immobiliare sul web

«Cercansi inquilini a Milano, possibilmente maschi del nord»: bufera per l'annuncio immobiliare sul web
«La figura che cerchiamo: possibilmente di genere maschile (per equilibrio, ma si potrà ovviamente valutare in base alla persona), possibilmente del nord, 30 anni e...

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«La figura che cerchiamo: possibilmente di genere maschile (per equilibrio, ma si potrà ovviamente valutare in base alla persona), possibilmente del nord, 30 anni e lavoratore». Questo è uno stralcio dell'annuncio immobiliare apparso oggi su una delle più importanti pagine Facebook dedicate alla ricerca di stanze singole e appartamenti in affitto nella città di Milano. Se non è un "non si affitta ai meridionali" poco ci manca, e infatti subito dopo la pubblicazione dell'annuncio il popolo del web è insorto contro l'inserzionista, arrivando a chiedere la riformulazione dell'annuncio o la rimozione dello stesso che è apparso ai più discriminatorio - se non addirittura razzista - nei confronti dei meridionali.

La città di Milano non è nuova ad annunci di questo genere anche se, curiosamente, la stragrande maggioranza dei lavoratori e degli studenti fuorisede che abitano nel capoluogo meneghino sono di origine meridionale o di provenienza straniera. In più occasioni, però, i milanesi - oggi a Milano vive e prospera una foltissima comunità di meridionali di seconda generazione - hanno voluto prendere le distanze da annunci che, nel 2022, appaiono decisamente fuori contesto. Nonostante l'enorme mole di commenti negativi l'autore dell'annuncio della vergogna non si è giustificato ma, semplicemente, dopo qualche ora si è limitato a rimuovere l'annuncio che aveva attirato un vero e proprio vespaio di polemiche specie da parte di giovani e giovanissimi che hanno voluto portare la loro solidarietà ai meridionali discriminati.

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«Ognuno può affittare casa sua a chi vuole - ha scritto Valentina - ma pensare di limitare la scelta ai soli nati nel nord Italia è da ignoranti. Anche perchè tutti sanno che la maggior parte degli utenti dei gruppi sono meridionali che si trasferiscono a Milano per lavoro». Opinione, quella di Valentina, condivisa da molti: «Se stiamo ancora a questo nel 2022 allora vuol dire che come paese non faremo mai passi avanti - ha scritto Lorenzo - chi ha pubblicato un annuncio del genere dovrebbe vergognarsi. Ci sono tanti meridionali che sono persone perbene e ci sono tanti settentrionali che lo sono molto di meno. Generalizzare è da imbecilli». E qualcuno ha rincarato la dose: «Scrivi che in casa tua non sono graditi fascisti e leghisti - uno dei tanti commenti arrivati in poche decine di minuti - ma credo che questo annuncio sia pienamente leghista e forse anche un po' fascista».

Il mercato immobiliare è uno dei settori trainanti dell'economia milanese. Ogni giorno all'ombra della Madonnina si registrano migliaia di trattative per compravendite e locazioni. E, del resto, come sanno bene proprio i meridionali che arrivano nel capoluogo lombardo alla ricerca di lavoro, la voce "affitto" è una delle più gravose specie per i neoarrivati. A Milano, infatti, è letteralmente impossibile trovare in fitto un monolocale - di pochi metri quadrati - a meno di 800 euro. Almeno duecento euro in più, specie se in zona centrale o nei pressi di una delle tante fermate della metro, per i bilocali. Proibitivi, infine, il costo per i trilocali, per i quali è necessario sborsare almeno 1200 euro mensili, a cui vanno aggiunti i costi per le spese condominiali che, a Milano, possono raggiungere anche i 100 euro al mese. 

Leggermente meglio le cose in periferia. Nella prima "cintura esterna" di Milano - Settimo Milanese, Rho, Cesano Boscone, Corsico, Rozzano e Sesto San Giovanni, solo per citarne alcuni - il costo per un monolocale si aggira intorno ai 550 euro, mentre per i bilocali si sale ad almeno 650 euro. Ed infatti la stragrande maggioranza dei meridionali arrivati a Milano in cerca di lavoro hanno, negli anni, trovato sistemazione proprio nei comuni confinanti con Milano, creando delle vere e proprie "colonie" - come a Rozzano o a Cesano Boscone - popolate da centinaia di famiglie napoletane, calabresi o siciliane. 

 

 

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Il Mattino