Un solo colpo al petto, preciso e letale. I militari delle Api (Aliquote primo intervento) sono addestrati anche a questo, a essere veloci ed efficaci. Stavolta, però, a...
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La dinamica è ancora al vaglio degli investigatori ma, secondo quanto si è appreso finora, si sarebbe trattato di un colpo accidentale esploso senza alcuna intenzione di ferire. Il proiettile del fucile M12 calibro 9 ha centrato il 33enne al petto, questo è un primo indizio per ricostruire cosa è accaduto. Oltre a un elmetto speciale in kevlar con visiera, le Api indossano giubbotti antiproiettile che a «pieno carico», cioè con tutte le dotazioni, raggiungono i venti chili di peso. Il fatto che il carabiniere non lo avesse in quel momento lascia pensare che l'incidente sia avvenuto al termine della esercitazione o comunque in una fase di «riposo».
Per 40 minuti hanno provato a rianimarlo sul posto ma Vizzi è morto una volta arrivato al Policlinico. Originario di Lecce, l'appuntato non era sposato e non aveva figli. Era arrivato all'Aliquota da un anno come volontario e prima era in servizio alla stazione di Arese. Il collega che gli ha sparato è stato trasportato in stato di choc all'ospedale e sarà sentito appena sarà in grado di parlare. Profondo cordoglio per la morte di Vizzi é stata espressa ai familiari e al comandante dell'Arma generale Nistri dal capo di stato maggiore della Difesa generale Graziano.
È la prima volta che avviene un episodio così grave tra le Api, famose proprio per la preparazione esclusiva.
Il Mattino