Gli emoticon di WhatsApp per ordinare la droga: sgominata baby-banda che vendeva hashish via telefonino

Gli emoticon di WhatsApp per ordinare la droga: sgominata baby-banda che vendeva hashish via telefonino
MILANO - Gli emoticon di WhatsApp per ordinare e consegnare la droga. Una banda di ragazzi che vendeva marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche usando la popolare...

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MILANO - Gli emoticon di WhatsApp per ordinare e consegnare la droga. Una banda di ragazzi che vendeva marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche usando la popolare applicazione per telefonini è stata smascherata dagli agenti del commissariato di Monza. Gli indagati sono 61, tra i quali 8 arrestati e 5 giovani sottoposti all’obbligo di dimora. L’indagine, della polizia di Monza e denominata Sballo 2.0, ha messo a nudo una sorta di codice per l’acquisto di droga basato su «faccine» ed «emoticon» è nata dal malore subito da una ragazza un anno fa.


Nell'indagine gli investigatori del commissariato di Monza sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice utilizzato dai giovani: i più comuni emoticon rappresentavano i diversi tipi di droga (un quadrifoglio era una dose di marijuana). Ed espressioni comunissime tra i giovani avevano, in realtà, significati commerciali, come "andiamo a bere" (acquistare ketamina liquida) o "dieci libri di scienze" (chiedere dieci grammi di marijuana).

La rete era molto estesa, tanto che i poliziotti, in collaborazione con la Questura di Milano, il Reparto prevenzione crimine Lombardia e agenti di Verbania, Bergamo, Desenzano del Garda e Lecco, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Monza nei confronti di 13 indagati (8 custodie cautelari in carcere e 5 obblighi di dimora), cui si sono aggiunti una cinquantina di decreti di perquisizione. Tra le 8 persone arrestate 7 sono state bloccate in flagranza per l’ingente materiale trovato in casa proprio durante le perquisizioni. Scoperta anche una miniserra per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana. La stragrande maggioranza dei giovani coinvolti appartengono a famiglie senza problemi particolari Leggi l'articolo completo su
Il Mattino